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A spasso per l’Appennino tosco-romagnolo: la Valle del Bidente

Valle del Bidente

 

Valle del Bidente. Corsi d’acqua, montagne e valli disegnano il profilo dell’Appennino tosco-romagnolo. La natura è rigogliosa e offre allo sguardo un paesaggio suggestivo, attraversato da boschi e laghi. In questa stagione al verde intenso delle vallate si alternano i colori più caldi dell’autunno, foglie rosse, gialle e i toni bruciati del marrone.

Per chi ama le bellezze della natura e fare lunghe passeggiate all’aria aperta, queste zone a confine con la Toscana sono il luogo ideale per organizzare una gita o alcuni giorni di relax, in cui unire attività fisica e godersi le prelibatezze gastronomiche.
Romagna a Tavola si è messa in viaggio alla scoperta di questo angolo di natura e delle sue splendide valli.

Iniziando dalla Valle del Bidente, si incontra subito il bene più prezioso, il fiume che disseta la pianura. Questo corso d’acqua è originato da tre rami principali: Bidente di Corniolo, Bidente di Ridracoli e Bidente di Pietrapazza. La sua corsa prosegue fino a Meldola, dove prende il nome di Ronco per raggiungere Ravenna, unirsi con il fiume Montone e sfociare poi nell’Adriatico.
Il nostro viaggio ideale può partire dalla via Emilia a Forlimpopoli: qui si inizia risalendo la vallata verso Bertinoro, tappa obbligata se vogliamo includere un buon bicchiere di Sangiovese, di cui questa ridente località è la patria. Proseguendo lungo la valle incontreremo diversi centri: Meldola, Civitella di Romagna, Galeata, San Sofia per terminare a Camaldoli… terra di confine.
Ma andiamo con ordine: possiamo fare la prima tappa a Fratta Terme, piccola cittadina termale, dove concederci una breve pausa rilassante per poi proseguire la nostra strada verso Meldola, dove gustare una prelibata scottona, la carne di razza romagnola Igp, ma anche minestre della tradizione contadina e sughi a base di funghi e tartufi. A Galeata da non perdere le erbe selvatiche, come gli stridoli, serviti con salsiccia, il formaggio raviggiolo e i funghi.

Lungo il nostro itinerario merita una sosta anche Cusercoli, un antico borghetto incastonato in questo angolo di Romagna, nel quale gustare ottimi cappelletti in brodo o pasticciati.

Anche se la strada da percorrere è ancora lunga ci si possiamo fermare alla diga di Ridracoli e lasciarci avvolgere dalla maestosità delle foreste casentinesi. In questa stagione si può partecipare alla manifestazione AutunnoSlow ed ammirare i ‘fall foliage’ scoprendo uno dei più affascinanti spettacoli naturali dell’autunno: i colori della foresta, con i suoi effetti cromatici più intensi, che solo per pochi giorni si accendono di infinite sfumature di gialli, rossi, verdi e arancioni

L’itinerario continua fra curve e strade più impegnative e si arriva in Campigna, i più sportivi possono cimentarsi con il Passo Calle, siamo fra Romagna e Toscana, e ci possiamo dirigere verso Camaldoli dove visitare l’omonimo Monastero.

Lina Colasanto


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