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Alla Sagra della Pera Volpina di Brisighella per riscoprire i sapori autentici

Pere volpine

 

Anche l’autunno è una stagione ricca di frutti e di sapori. È proprio questo il periodo in cui dedicarci ad un frutto della nostra terra, la Pera Volpina. Come il corbezzolo e le giuggiole appartiene ai cosiddetti frutti dimenticati, tanto cari al poeta e scrittore Tonino Guerra.

Una coltivazione antica

Vecchia coltivazione di pero presente in Romagna da oltre 1 secolo, questa pianta era spesso utilizzata come sostegno lungo i vecchi filari di viti (pergoletta romagnola). Attualmente la troviamo in vicinanza di vecchie case di campagna, in mezzo a vecchi vigneti . In alcuni casi, rimane nascosto in mezzo ai boschi, oggi abbandonati, dove un tempo il terreno risultava coltivato.

È una pianta molto rustica che si adatta facilmente ai vari tipi di terreno.  Preferisce quelli profondi, freschi, fertili, riuscendo però a sopravvivere e a sviluppare anche sui terreni aridi. Nelle colline di Casola Valsenio, di Brisighella e di Riolo Terme, sono state trovate piante di oltre 60 anni di età, questo dimostra la longevità della specie.

La Sagra

E proprio a Brisighella, domenica prossima 10 novembre, avrà luogo una Sagra in onore della pera volpina. Assieme ad altri prodotti tipici di questa terra, quali la patata detta “la bianca di Torre Cavina” e il fagiolo nero di Croce Daniele (formaggio pecorino reso più appetitoso con foglie di felci e noci) , verrà esposta e messa in vendita nelle caratteristiche bancarelle del centro storico. Un’occasione per riscoprire i sapori della nostra tradizione rurale, quando i prodotti che oggi non sono adatti al consumo di massa, facevano stabilmente parte della dieta dei nostri nonni.

La pera volpina

Tornando alla pera volpina, è di forma rotonda, la buccia è rugosa e color ruggine, al suo intero la polpa è dura, croccante e granulosa. È adatta ad essere consumata principalmente cotta o sotto forma di confettura, gustosa e aromatica, che si abbina perfettamente con il formaggio di Brisighella.
La tradizione vuole che venga utilizzata come ingrediente per un’altra specialità tipica romagnola: il “savor”. Si tratta di una confettura contadina originariamente preparata dopo la vendemmia, facendo bollire il mosto con i frutti autunnali, come appunto le pere, le mele, oltre a frutta secca, canditi e ortaggi come la zucca. Il savor è l’accompagnamento ideale di bolliti, arrosti e carne rossa in generale o della polenta, ma nulla vieta che la si gusti anche da sola.


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