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Andar per castagne in Emilia-Romagna nell’incanto della natura

Castagne

 

I weekend di autunno sono perfetti per andare a castagne – In questo periodo i boschi dell’Emilia-Romagna sono un caleidoscopio di colori, profumi e paesaggi incantati – In Emilia-Romagna crescono tredici varietà diverse di castagno, dal Marrone IGP di Castel del Rio, fra i più pregiati in Italia, al Marrone di Pavullo, adatto per la produzione di marron glacés – Ecco alcune proposte di itinerari all’aria aperta
 
È bello andare alla scoperta dei castagneti e dei boschi più belli in Emilia-Romagna. Camminare nel silenzio in mezzo alla natura in un bosco di castagni è la proposta per un week end diverso dal solito. In Emilia-Romagna crescono tredici varietà diverse di castagno, come il Marrone IGP di Castel del Rio, fra i più pregiati in Italia, o il Marrone di Pavullo, adatto per la produzione di marron glacés. Non tutti i castagneti (alcuni sono di proprietà privata) permettono la raccolta al pubblico, il consiglio è di informarsi con il Comune o le Pro Loco locali. Con scarponcini da trekking e borraccia d’acqua però, si può sempre fare una camminata, pestando i ricci caduti nel fogliame e godendosi lo spettacolo del foliage.

A Borgo Val di Taro (Pr) si percorre la Via del Castagno

La Via del Castagno in Val di Taro è una passeggiata a piedi o in auto di circa otto chilometri fra corsi d’acqua, boschi, castagneti e case in pietra. Si parte dalla stazione di Borgo Val di Taro, centro principale di questa valle, dove cresce il famoso Fungo omonimo. La strada è la provinciale che corre sul Muraglione, un argine costruito nel 1800 come protezione dalle piene del torrente Tarodine. Dopo cinque km, superata la località di Grifola, si segue questa volta la strada comunale, fino a che non apparirà l’antico abitato di Case Vighini, un nucleo di case medievali in pietra. L’atmosfera è ferma e fuori dal tempo. Da Case Vighini un sentiero fra gli alberi porta al Prato dell’Orsaresso attraverso boschi di castagni. Al ritorno si possono esplorare anche gli altri bei borghi della valle: Albareto, Bedonia, Compiano e Tornolo.
La specialità: Le panelle di farina di castagne, uvetta, pinoli, semi di finocchi e cotte nelle speciali piastre, le testarelle. www.turismovaltaro.it

A Carpineti (Re) fra i boschi di castagni di Matilde di Canossa

A un’ora da Reggio Emilia ecco che si entra nel Parco Nazionale Tosco-Emiliano, tra boschi e torrenti e i castelli di Matilde di Canossa. I castagneti più conosciuti sono a Carpineti, che ospita anche un castello di Matilde. Una buona zona per le castagne è il paesino di Marola, arrampicato su un’altura con una millenaria Abbazia, a 30 km da Reggio Emilia. La raccolta delle castagne è libera nell’area del Metato del Pan d’Albero (i metati sono gli antichi essiccatoi di castagne). Nel castagneto di Monte Borello (dove c è il Seminario) con una piccola offerta ai Missionari si possono raccogliere le castagne lungo il sentiero della Madonnina in tutti i week end di ottobre. A 19 km da qui c’è Toano, altro borgo matildico, con il famoso castagno monumentale: alto 10 metri, diametro di 182 cm. Si dice che il suo tronco cavo fosse usato dai partigiani come nascondiglio.
Da assaggiare: I tortellini dolci di Carpineti con un ripieno a base di castagne, noci, marmellata di mele cotogne. www.marola.it

La Via Europea del Castagno fra Modena e Bologna

La Via Europea del Castagno parte dalla Turchia e arriva in Portogallo. Uno dei tratti di questo itinerario internazionale attraversa l’Appennino tra Modena e Bologna e si snoda nel Parco dell’Antico Frignano. Qui tutti i borghi sono circondati da castagneti: Zocca, Montese, Fanano, Pavullo Frassinoro, Montecreto, Montefiorino, Polinago, Prignano, Guiglia, Serramazzoni, Palagano, Granaglione, Monte Pastore, Vergato, Castel d’Aiano. Fra i castagneti più antichi ci sono quelli di Castelluccio di Montese e di Fellicarolo, dove c’è una bella cascata. A Zocca il museo del Castagno e del Borlengo non finisce nelle sale interne, ma prosegue lungo un sentiero nel cuore dei castagneti di Monte San Giacomo.
La specialità: I Ciacci di castagne sono crêpes sottili di farina di castagne, da gustare da sole oppure farcite con salumi e formaggi. www.museodelcastagnoedelborlengo.it

Alla scoperta del Marrone di Castel del Rio (Bo)

Castel del Rio è un borgo di case in sasso, nato sulla riva del fiume Santerno, con un originale ponte ad arco, il Ponte degli Alidosi. E’ distante solo mezz’ora da Imola e appare come un luogo pieno di pace, fra Romagna e Toscana. Qui nasce una castagna unica, anzi un Marrone, cioè un frutto più grande, più morbido, più pregiato perché cresce in piccole quantità sui pendii boscosi che guardano il paese. Il Marrone di Castel del Rio è diffuso in tutti i borghi della zona: Fontanelice, Casalfiumanese, Borgo Tossignano. Un’escursione da non perdere è alla millenaria Chiesa di Valmaggiore, che ha un tetto di vetro che fa scorgere il cielo. L’ultimo tratto per arrivare in cima al colle di 700 metri, dove svetta Valmaggiore, non è asfaltato, ma la fatica per salire è ripagata dalla vista di questa suggestiva chiesa.
Da portare a casa: I negozi hanno vere leccornìe in vetrina: castagnaccio, crema di marroni, crostate, ravioli di marroni, polenta di castagne. www.marronedicasteldelrio.it

Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna (Fc)

Per secoli le castagne hanno sfamato gli abitanti di questo territorio appenninico ricco di boschi e sorgenti termali. Basta uscire da uno qualsiasi dei centri del Parco, come Bagno di Romagna, Verghereto, Premilcuore, Dovadola, San Piero in Bagno, per trovarsi circondati da foreste antichissime. Una bella passeggiata è quella che parte dal centro di Premilcuore e percorre un tratto della Via del Sale, la strada che un tempo univa questi territori alla vicina Firenze. Poco dopo s’incontra la Grotta Urlante, un paradiso nascosto di acqua scrosciante. La cascata si trova in località Giumella, sotto il Ponte Nuovo, costruito intorno al XVII secolo e formato da un’unica arcata di 16 metri che si eleva su una gola dove le acque del fiume precipitano in un gorgo profondo detto appunto “La grotta urlante”. Da qui si sale sulla cima panoramica del Monte Arsiccio e poi si torna in paese dove si fa tappa al Centro visita del Parco Nazionale
La specialità: Il castagnaccio, dolce di montagna, è un perfetto Street food. 
www.parcoforestecasentinesi.it

Valconca e Valmarecchia, panorami e natura a due passi dal mare di Rimini

La Valmarecchia e la Valconca, alle spalle della Riviera di Rimini, in autunno sono avvolte dalla poesia e da un caleidoscopio di colori. Il paesaggio è un susseguirsi di boschi e cocuzzoli e gli alberi di castagne non mancano. Prima di addentrarsi con un cesto sottobraccio è sempre buona norma informarsi con le Pro Loco del posto. A Montefiore, sul Monte Faggeto, c’è un bosco molto bello e piuttosto vasto, dove fare trekking fra i castagni. Altri boschi di castagno sono a Talamello sul Monte Pincio e a Montefiore Conca. A Sant’Agata Feltria, terra di tartufo bianco, ma anche di castagne, nella zona di Ca’ Francescone c’è la possibilità di chiedere in quali giornate e in quali orari è possibile godersi questa esperienza.
La specialità da provare: Riso e castagne: un risotto saporito dove riso e castagne cuociono insieme con tanti aromi. www.riminiturismo.it


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