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Appunti di degustazione: Baraka di Lugo

IL LOCALE E’ CHIUSO



Accoglienza e servizio eccellenti, piatti squisiti, vini ottimi ed ambiente intimo
e rilassante. Ideale per assaporare gusti nuovi ed abbinamenti particolari, a chi è vegano, vegetariano o curioso come me.

Lugo è una dei più importanti comuni della provincia di Ravenna con un centro vivace e tanti luoghi e monumenti da visitare. Lugo di Romagna, chiamata anche Lugo, è la città natale di  Francesco Baracca, famoso pilota aereo del “cavallino rampante” eroe della grande guerra. Il comune per ricordarlo gli ha dedicato una via ed una piazza al cui centro della quale spicca il monumento in suo onore.

A pochi passi da Piazza F. Baracca si trova il Ristorante Pizzeria Baraka.

La serata è fredda con una leggera foschia. Approdare in un locale caldo e accogliente è un piacere per lo spirito prima che per la pancia.

Entrando percorriamo una suggestiva galleria che ospita pochi tavoli prima di accedere alla sala ristorante. Qui  ci attende Marzia, signora dai modi gentili, che ci accoglie con un caldo sorriso e ci accompagna al tavolo che hanno riservato per noi.

Pochi minuti dopo esserci accomodati Marzia ci presenta Giuseppe, marito e compagno di avventura di Baraka iniziata 7 anni. Giuseppe ci racconta che ha viaggiato molto per lavoro (Mozambico e Brasile) aspetto che gli hanno permesso di conoscere le diverse cucine che hanno in seguito influenzato la proposta del suo ristorante. Anche se Giuseppe ama la cucina romagnola, gli piace contaminare i piatti con prodotti e spezie di paesi lontani e proporre piatti fusion e, complice il cuoco romano, specialità laziali come la Gricia, una Cacio, Pepe e Saltimbocca alla Romana.

Il ristorante è composto da tre ambienti – una galleria ed una sala al coperto – e da un giardino estivo. La galleria d’ingresso, che accoglie pochi posti è suggestiva ed insolita e con un gioco di luci concentrate sui tavoli, quadri e disegni alle pareti e ricorda l’angolo di una mostra d’arte. Nella sala spiccano il grande banco bar, i grandi lampadari con luci a goccia, il color mattone in continuità del cotto del pavimento e la finestra alla parete di confine con la galleria, in un’alternarsi di moderno ed antico. L’utilizzo ottimale degli spazi e l’obiettivo di renderli “profondi” è pienamente raggiunto.

Completano il quadro l’apparecchiatura con tovaglie candide, il sottofondo musica piacevole e la dolcezza di Marzia che può che declamarlo il menù lo sussurra ..

Il cestivo “cestino del pane” che arriva al tavolo è da ammirare per varietà di pani fatti in casa: pane ai 7 cereali, focacce, schiacciatine tutti prodotti in casa utilizzando farine selezionate prodotte da grani antichi e bio.  Qualità della panificazione che vengono declinate anche nella pizza, l’altro “piatto” che si può mangiare al Baraka.

La nostra degustazione parte con un entree, delle deliziose nuvole di mais con un insolito ketchup di carote una vera delizia. In abbinamento Giuseppe ci propone un calice di bollicine liguri dal nome promettente: “ Stregato dalla Luna”(Cantine Luna e Bosoni). Un ottimo blend di uve Malvasia secca,Greco di tufo  e Trebbiano giallo, leggermente fruttato e gusto molto fresco.

L’antipasto è un Flan di cime di rapa su fonduta di scamorza affumicata, con filangè di porro fritto. Il flan si scioglie in bocca e ha un sapore delicato che ben si abbina al contrasto con la sapidità del formaggio e la croccantezza dolce del porro.

In primo piatto è vegano: una crespella con radicchio e noci su crema di spinaci, besciamella vegana ed erbe di provenza. La ferrosità degli spinaci crea un piacevole contrasto con la dolcezza della besciamella e l’amarognolo del radicchio, e la croccantezza della noce con la morbidezza di tutto il piatto. Il vino in abbinamento è un ottimo bianco fermo, Sauvignon DOC Friuli Isonzo, (Tenuta Villanova) dall’aroma fruttato floreale,con un leggero sentore di salvia e menta.

“Beviamo un bianco giovane ma ben strutturato” il Heilà Sicilia DOC (Cantina Alceste) un blend di pronta beva, adatto al piatto che stiamo per gustare Polpo su crostone di pane ai 7 cereali, con friarielli,mozzarella di bufala ed olive taggiasche. Questo piatto lo propone dopo averlo mangiato nel Salento apportando  qualche personalizzazione

L’abbinamento alla bufala di primo acchito mi stupisce ma in bocca percepisco una complessità di sapori inaspettata. Il piatto è realizzato a strati; sotto il crostone ben abbrustolito caldo e croccante e poi sovrapposti  i friarielli (per chi non lo sapesse sono tipo le cime di rapa) sodi ma ben cotti, la mozzarella fredda, il polpo cotto alla piastra. Un susseguirsi di sapori e temperature diverse tra loro ma in perfetta armonia. La ciliegina sulla torta è rappresentata dalle olive taggiasche che donano al piatto quella nota di piacevole acidità. Sapori unici e particolari, abbinati molto bene creano un piatto da 10 e lode.

Ed anche se siamo veramente sazi, il posticino per assaggiare i dolci c’è sempre…… Ne prendiamo due diversi: una Torta di mele servita calda con gelato fiordilatte e una Torta al cioccolato con ganache al cocco, tutta vegana. L’alta qualità dei piatti trova conferma anche in questi due dolci.

Rispettando il leit motive “Ogni piatto ha il suo vino ideale di accompagnamento”  per il dolce è perfetto un vino liquoroso. La scelta cade sul “Feuilles de Cerises” del famoso produttore di Russi Angelo Babini, un vino liquoroso che apprezzo subito dal ratafià molto gradevole, ottenuto dall’infusione di foglie di ciliegio in  cabernet-sauvignon con aggiunta maturato al sole di agosto,da una antica ricetta napoleonica.

E dopo questa deliziosa chicca, ci alziamo dal tavolo pienamente soddisfatti.

Un grazie di cuore alla gentilezza di Marzia e Giuseppe.

Metti nel piatto i sapori del mondo, ed ogni volta sarà un nuovo viaggio. ( A.F.)

 

 

Lugo 05/03/2020

Alessandra Folli

 


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