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Appunti di degustazione: I Filarini – Agriturismo e Cantina a Calisese di Cesena

Agriturismo Cantina I Filarini a Calisese di Cesena

 

Romagna a Tavola ha questa volta il piacere di andare in degustazione ai “Filarini” di Calisese di Cesena, l’agriturismo della famiglia Ceccaroni nato in seno all’azienda agricola. Salendo le prime colline in direzione Montiano e percorrendo la via Casale, ci si inoltra nel tipico paesaggio romagnolo, dove lo sguardo del viandante si perde tra vigneti, campi e borghi incastonati all’orizzonte, consapevole che la quiete dei luoghi e i profumi della natura, danno il meglio di sé proprio di sera.

Arrivando ai Filarini é immediato l’incontro visivo con un’edilizia tutt’altro che scontata: modernità e innovazione nei volumi e nei materiali utilizzati, caratterizzano l’architettura di Cantina e Agriturismo, che si affiancano armoniosamente, circondati dalle vigne e dai loro filari.

 

Tra i filari de I Filarini a Calisese di Cesena

 

Mi siedo a tavola, all’interno di uno spazio allestito nel dehors, in un piazzale di ghiaia colorata ricavato proprio fra filarini di viti, come ad invitare l’ospite a calarsi nell’anima dell’azienda, non solo attraverso il calice o il piatto, ma a farlo fisicamente, hic et nunc.

Non passerà molto tempo che tutti i tavoli si riempiranno di ospiti, famiglie soprattutto e molte tavolate conviviali: il clima é piacevole e allegro e dalla cucina cominciano a uscire generosissimi piatti da portata e bottiglie di vino, che con grande efficienza del personale imbandiscono tutte le postazioni.

La mia degustazione sarà pantagruelica.

In genere, un Cronista del Gusto assaggia, degusta, sperimenta, privilegiando semmai la varietà alla quantità. Qui ho potuto invece sperimentare che la lauta composizione dei piatti, non ha potuto risparmiare neanche me: le porzioni sono davvero quelle “di una volta” e questa volta, chiederò una “Doggy-bag”, per non trovarmi costretta a rinunciare al dessert (ricordiamoci l’importanza di non sprecare cibo e nemmeno vino -quando per esempio dobbiamo guidare- possibilmente richiedendo una Wine-Bag).

Vengo accolta con un calice di Spumante metodo classico di uva Sangiovese vinificato in bianco (della Cantina stessa dei Filarini), in abbinamento ad una Giardiniera a km zero, prodotta con ortaggi dell’ azienda agricola.

 

Giardiniera a km zero I Filarini Calisese di Cesena

 

Si prosegue immediatamente con un tris di antipasti freddi, ovvero tre bicchierini contenenti una fresca e piacevole panzanella, cous-cous di verdure e un’ insalatina di mozzarella, pomodorini e melone. A lato una crema di zucchine molto delicata e profumata.

 

Antipasto freddo I Filarini

 

Al calice mi viene proposto poi l’“Arapé” -Chardonnay frizzante metodo Charmat- prodotto sempre dai Filarini: vino molto gradevole, fruttato e perfetto in accostamento per quanto verrà servito, ovvero un’ albicocca su letto di crudo, gorgonzola e una riduzione di aceto balsamico. La dolcezza del frutto portato quasi a caramellatura é bilanciata dalla sapidità del prosciutto e dalle note decise e lievemente piccanti del gorgonzola che trovano perfetta chiusura nell’agro dell’aceto balsamico. Molto buona!

 

Albicocca crudo gorgonzola e aceto balsamico I Filarini

 

Ma gli antipasti non si fermano qui. Non poteva mancare all’appello un cestino di Frittura, che scrivo appositamente con una “Effe” maiuscola, che io posso rivelare essere stato il piatto emozionale della mia serata: nella sua semplicità (non di esecuzione, ma di blasone), e nella sua capacità di richiamare i ricordi del passato, ho sentito i sapori delle feste di Natale, di quelle di Pasqua e delle domeniche da mia nonna. Per citarne i protagonisti: il fritto bianco, il ”frět biěnc” (crema di semolino con latte e anice), la Pasta matta (ricetta n.153 di Pellegrino Artusi) e frittelle di riso.

Sempre nel cestino, crostini con verdure e salsiccia.

 

Cestino di Frittura I Filarini

 

Si prosegue poi con una pirofila di bis di primi: un’immancabile Tagliatella al ragù -che vale da sola una visita ai Filarini- e dei Ravioli ricotta e spinaci, con sugo di zucchine, speck e gorgonzola. Il legame con la tradizione è fortissimo. La qualità della pasta, eccezionale. La tagliatella, così spessa e ruvida, è come piace me: poco elegante, ma schietta e sincera.

Nel frattempo siamo passati ad un calice di rosso, il ben noto “Fafin”, Sangiovese dei Filarini, che consiglio di provare.

 

Bis di primi de I Filarini

 

Pur sazia da un bel po’, non mi arrendo e vado avanti: i secondi meritano di essere assaggiati e dunque la degustazione prevede una ricca terrina di arrosto al forno, per la precisione di coniglio con pomodorini ed erbe aromatiche, ma anche una tenerissima Tagliata di manzo con grana e pomodorini.

Come contorni, patate arrosto e pomodori gratin.

 

Coniglio arrosto con contorni I Filarini

 

Dopo avere fatto un “bagno” fra sapori, ricordi, ricette tradizionali e genuinità, mi accingo a degustare l’ultima portata, per la quale mi ero preparata a non arrendermi in questo tour di pietanze: i dolci.

E si conclude così questa bella esperienza, con una crema chantilly, mascarpone e cioccolato e panna cotta al caramello.

 

Crema chantilly, mascarpone e cioccolato e panna cotta I Filarini

 

Grazie a Emanuele e a Francesca e a tutto lo Staff.

Giulia Tellerini


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