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Osteria La Baita di Faenza

Stasera siamo a Faenza, in quella piccola città dell’entroterra romagnolo che già sa di Romagna-Toscana. Giriamo per le piccole vie del centro storico, qualche murales qua e là a incorniciare le vie, le luci delle botteghe e dei negozi che si affievoliscono, ormai è sera e stanno per chiudere, mentre quelle dell’Osteria in lontananza si fanno più calde e accoglienti.

 

 

L’Osteria dove siamo diretti stasera è un luogo magico con una porta vetro incorniciata di rosso, dalla quale si intravedono scaffali pieni di sottoli, bottiglie di olio, vasi di tonno, acciughe ogni genere di ben di Dio ed è impossibile non vedere dalla porta il luculliano banco dei salumi e dei formaggi. Uno di quegli scenari culinari dell’infanzia che fa illuminare gli occhi e che da sempre attira il mio interesse.

L’Osteria la Baita è proprio questo, un luogo di ricordi che parla di tradizione e di territorio ma che piano a piano di tradizioni ne sta costruendo di nuove.

Nasce negli anni ’70 come negozio di generi alimentari a conduzione familiare e questa impronta non la molla fino ad oggi. La vendita di vino in bottiglia, scelta coraggiosa per l’epoca, inizia negli anni ’80 mentre negli anni ’90 iniziano le prime degustazioni con produttori da tutta Italia e viene inaugurata con uno dei massimi guru del vino, con il piemontese Gaia, e così, stanzino dopo stanzino, metro dopo metro l’Osteria La Baita cresce diventando il luogo di buon cibo e condivisione come lo conosciamo oggi.

Diversa dalla tipica osteria chiassosa, qui c’è un vociare pacato e silenzioso di chi vuole trascorrere il proprio tempo abbracciato dalle calde luci dell’osteria e da un buon bicchiere di vino. Alle pareti, nelle librerie assieme a qualche libro che parla del territorio non possono mancare le bottiglie di vino, e nella sala principale, passato il banco delle prelibatezze all’ingresso, la vastissima selezione di vini arreda le quattro pareti, una scelta accurata di vini del territorio romagnolo, Italiano ma anche una selezione generosa di vini francesi con particolare attenzione anche alle nuove tendenze biodinamiche e naturali.

Non mancano poi i quadri colorati e caldi, le ceramiche e quell’impulso artistico che ha reso Faenza conosciuta in tutto il mondo, elemento che ritorna nei menù firmati da una famosissima artista locale, Luce Raggi.

I prodotti sono il più possibile a Km0 ma spaziano anche a livello nazionale. Quella de L’Osteria La Baita non è una cucina strettamente romagnola ma ama giocare con i sapori e gli ingredienti, le proposte sono ben selezionate e limitate proprio per garantire la freschezza dei prodotti e variano ogni 15 giorni, affiancandosi alla lista infinita di salumi, formaggi e sottoli che è possibile scegliere direttamente dal banco.

Noi ci lasciamo consigliare da Fabio per i piatti, titolare dell’Osteria, e per i vini da Ronnie, che lo segue in sala, si crea così un percorso degustazione ad hoc che rispecchia in pieno l’Osteria La Baita.

 

Osteria La Baita Faenza Antipasto

 

Come antipasti non potevano non arrivare i salumi e formaggi del banco, con una selezione del territorio che tocca principalmente l’Emilia-Romagna, a base coppa di testa romagnola, coppa, prosciutto, strolghino, guanciale di mora, squacquerone, ma anche pecorino di fossa, un ottimo inizio con tagli di eccellenza, sapori speziati decisi e pieni che si sposano alla perfezione con il vino proposto, il Caligola, trebbiano a lunga macerazione sulle bucce dell’azienda Orlandini di Modigliana, sapido, minerale e fresco con profumo di crosta di pane, pesca e lievi note agrumate.

 

Osteria La Baita Faenza Baccalà Matecato

 

A seguire il baccalà mantecato con sbrisolona e tartufo marzolino, spettacolare. Delizioso l’accostamento tra il sapido del baccalà e il dolce della sbrisolona e il caratteristico sapore del tartufo, terroso ma anche delicato. Diverse sono anche le consistenze nel piatto, con il gusto morbido e pieno del baccalà che abbraccia il palato, la croccantezza della sbrisolona e le scaglie di tartufo che si sciolgono in bocca.

Tra un calice e l’altro arrivano i primi e qui si cambia anche vino: il Framonte di Casetta dei Frati, rimaniamo sempre nella zona di Modigliana e in Appennino con vini strutturati e un frutto pieno e succoso che gioca con la mineralità e le durezze delle arenarie.

Con il vino cambiamo anche la portata e arrivano le tagliatelle ai 24 rossi con soffritto e gambuccio, un meraviglioso esempio di cucina di recupero. Le tagliatelle ovviamente sono fatte in casa con ben 24 tuorli, questo accorgimento le rende spesse, sostenute e così porose da trattenere  tutti gli aromi del sugo. Il sugo a base di gambuccio di prosciutto e soffritto di cipolla, sedano e carota è deciso grazie al sapore del gambuccio e dolce e profumato grazie al soffritto di verdure, un piatto con pochi ingredienti ma assolutamente d’effetto.

 

Osteria La Baita Faenza Secondi piatti

 

Continuiamo con i secondi e con il Syrah  di Domaine Les Lises Appelation Crozes Hermitage della Côtes du Rhône leggiadro, beverino, sinuoso in bocca con un frutto succoso una sensazione di spezia forte come di pepe nero.

Questo vino è perfetto con la battuta di manzo con carciofi, crema di parmigiano e patate con olio alla senape; la carne è succulenta e freschissima, ferrosa e dolce in perfetta armonia con l’amaro dei carciofi in insalata, la sapidità del parmigiano e la grassezza dell’olio e la leggera piccantezza della senape.

Assieme a questo piatto ci gustiamo lo spezzatino di vitello e patate uno dei piatti forti dell’osteria, tenerissimo e delicato insaporito solo dalle verdure cremose in contorno e dalle erbe aromatiche.

 

Osteria La Baita Faenza

 

Finiamo di gustarci i piatti ed il vino e cogliamo l’occasione per fare un giro del locale, uno degli aspetti che dal primo momento abbiamo amato de L’Osteria La Baita è questa atmosfera calda e informale ma comunque tranquilla e rilassata, qui è possibile scambiare due chiacchiere, magari fare un giro della sala dei vini, che sono veramente tanti e curiosare.

 

Osteria La Baita Faenza Dolci

 

Finiamo il nostro giro esplorativo e ci aspetta un tris dei dolci della casa : inimitabili le peschine, uno dei dolci tipici della zona, delizioso sia nella versione classica con il biscotto pucciato nell’alchermes e stracolmo di crema pasticciera e al cioccolato, sia nella versione più golosa con il biscotto al caffè e il ripieno di crema al mascarpone. Ottimo anche il latte alla portoghese, pannoso e profumato e strepitoso il salame al cioccolato extra fondente nella giusta dose di dolce amaro e accompagnato da una buona dose di cremoso zabaione.

Dopo questa serata L’Osteria si riconferma uno dei nostri locali preferiti, non c’è davvero altro luogo a Faenza con quel profumo di bottega, di cose buone, di sapori ritrovati, di casa. É un luogo dell’anima e noi non potremmo davvero immaginarlo diverso da com’è.

 

Faenza, 20/02/2020

Giulia Valentini 


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