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Come il clima ha cambiato la stagionalità del pesce nel nostro mare

Banco pescheria

 

La stagionalità del pesce. Se facciamo attenzione ad acquistare frutta e verdura di stagione, dovremmo imparare a fare lo stesso anche con il pesce. Oltre alla freschezza, nella scelta del pesce, è fondamentale prendere in considerazione alcuni fattori tra cui stagionalità e provenienza. I prodotti di stagione infatti, a maggior ragione quelli locali, minimizzano i costi superflui di importazione, trasporto e conservazione, a vantaggio di gusto e portafoglio.

Così come la terra, anche il mare ha un suo ciclo vitale da rispettare e la disponibilità di pesce varia da mese a mese. Ma ora, c’è una novità che può trarci in inganno e deviarci dalla scelta corretta in fase di acquisto.

Il clima anomalo degli ultimi anni purtroppo, ha modificato in modo considerevole anche i nostri mari e di conseguenza i loro ecosistemi. Ecco allora comparire, nel mese di febbraio, tonno, seppie, pesce serra, leccia e lampuga nel nord Adriatico, tutte specie che, se fino a qualche anno erano presenti esclusivamente nei mari più caldi della Calabria, ora invece popolano le nostre coste.

La causa di tale irregolarità è da attribuire al clima, alle temperature fuori stagione e alla mancanza di piogge che, in questi mesi, hanno influito sulla salinità dell’acqua, dettando così nuovi menù per i consumatori che cercano prodotto italiano e di stagione. “È un cambiamento in atto – spiegano dall’Ismar (Istituto di Scienze Marine) – che sta dettando una nuova mappa geografica delle specie”.

Nonostante i repentini cambiamenti dei nostri mari, i parametri sulla freschezza del pesce però rimangono intatti e si basano da sempre, su una valutazione sensoriale, cioè visiva, olfattiva e tattile, come l’odore, il colore e la consistenza delle carni.

Il nostro mar Adriatico offre un ampio ventaglio di specie, in un ambiente biologicamente molto ricco; ma è fondamentale saper scegliere il prodotto giusto: va a vantaggio dell’ambiente e del suo equilibrio; garantisce una migliore qualità di ciò che mangiamo e, oltretutto, è più economico!

Tra i pesci romagnoli doc vi ricordiamo la saraghina che, nel periodo Quaresimale, compare in grande quantità, specialmente nella nostra costa e in quella marchigiana; il sardone , con la carne migliore nel periodo autunno-invernale, ovvero da novembre ad aprile per arrivare fino alla triglia e alle canocchie. Ma fiore all’occhiello del nostro elenco è il rombo chiodato, conosciuto anche come il pesce più pregiato della nostra costa, dalle carni morbide e delicate, ricco di sali minerali, proteine e grassi.


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