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Grande, gustosa e selvatica. La ‘Cozza di Marina di Ravenna’ si presenta

ein teller miesmuscheln am meerDa Cenerentola a reginetta della gastronomia locale. Da qualche anno la cozza è, nel Ravennate, oggetto di un vero e proprio revival, tanto che l’anno scorso è stato coniato anche un nome – “Cozza di Marina di Ravenna” – ed è stato allestito un festival in suo onore.
Il merito di questa riscoperta è da attribuire in gran parte alla condotta ravennate di Slow Food e al suo ex presidente, ora responsabile del “Progetto pesce”, Mauro Zanarini.

Ma cos’ha di particolare la “Cozza di Marina di Ravenna”?
“Rispetto a quelle di allevamento è più saporita, grande, turgida. Ed è selvatica, perché viene pescata in mare a 10-15 metri di profondità. I pescatori di Marina hanno l’appalto per la pulizia dei piloni delle piattaforme metanifere a largo, dove le cozze proliferano”.

Qual è il periodo migliore per gustarla?
“Il lasso di tempo ideale va da maggio a settembre. Tra l’inizio e la fine dell’estate la si può apprezzare al meglio”.

Qualche consiglio per la preparazione?
“La ‘Cozza di Marina di Ravenna’ è un gran bel prodotto ed è molto versatile. In cucina offre tantissime possibilità, da quelle più semplici come la ‘cozza alla marinara’ a quelle più complesse come i guazzetti”.

Quale vino le si può affiancare?
“Dipende. Se ci accingiamo a gustare un guazzetto a base di cozze allora potremo abbinare anche un rosso leggero. Altrimenti un bianco”

Replicherete il festival?
“Senz’altro. Tornerà a giugno 2015, più grande, perché coinvolgerà altri lidi oltre a Marina, e con tante novità. Il nostro obiettivo è partire dalla cozza per valorizzare anche altri prodotti ittici del territorio”.


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