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I Cappelletti in Brodo: variazioni sul tema di un classico delle feste

Cappelletti in brodo

 

In Romagna non è certamente Natale senza un bel piatto di Cappelletti in brodo. Il Cappelletto è un autentico protagonista delle tavole natalizie, presente in ogni casa in diverse varianti: il piatto festivo per eccellenza. Eppure proprio queste varianti, in un periodo in cui si dovrebbe, per tradizione, diventare più buoni, fanno sorgere appassionate contese.

Sarà capitato a tutti di discutere sulle dimensioni ideali del cappelletto; su quali e quanti ingredienti lo vadano a comporre; su come sia meglio preparare il brodo. Dall’Emilia alle Marche, il Cappelletto è tanto amato quanto discusso, ed essendo una ricetta nata come piatto festivo casalingo risulta difficile risolvere la diatriba.

Il Capelletto Romagnolo

Cominciamo col dire che il Capelletto Romagnolo è di norma ripieno con formaggio tenero, grana e un pizzico di noce moscata. Assolutamente vietato, quindi, l’uso della carne per comporre il ripieno. La carne sosterrà invece una parte fondamentale nella preparazione del brodo, che la tradizione vuole di cappone.

Il Cappelletto Romagnolo, leggermente sapido e speziato, risulta dunque il più delicato tra tutti e viene esaltato dal gusto intenso del brodo – che dovrebbe quindi essere perfetto.

 

Ricetta dei Cappelletti Romagnoli

 

I Cappelletti Emiliani

Esistono però anche i Cappelletti Emiliani. Prodotti nella zona di Parma, Reggio Emilia e dintorni, si distinguono solitamente per essere un po’ più grandi di quelli romagnoli. La farcia è composta non da formaggi, ma da un misto di carni e salumi che li rendono di per sé molto saporiti. L’equilibrio meno delicato viene compensato da un brodo più leggero e da una spolverata di parmigiano.

I Tortellini Bolognesi

Vengono infine i Tortellini, baluardo della gastronomia bolognese. I Tortellini sono più piccoli dei Cappelletti e il loro ripieno consta secondo la tradizione di otto ingredienti, fra i quali spicca la mortadella bolognese. Piatto certamente gustoso e complesso da preparare, rispecchia al meglio l’abbondanza e la ricchezza di prodotti che ha reso Bologna celebre col nome “la Grassa”.

Insomma fra Tortellini, Cappelletti e pseudo-Cappelletti la scelta è varia e sempre ottima e non c’è motivo di litigare. Anche se noi, da Romagnoli, non cambieremmo il Cappelletto per nulla al mondo. Specialmente a Natale…


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