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I Sabadoni, in un dolce antico tutto il gusto e la tradizione di Romagna

Sabadoni romagnoli

 

I Sabadoni. In passato il consumo di piatti dolci, in particolare nelle zone rurali, non era diffuso tanto quanto oggi. Qui in Romagna, biscotti e dolci facevano la loro comparsa sulle tavole contadine, solo in occasioni o ricorrenze particolari. Si trattava sempre di preparazioni semplici, spesso cucinate con gli ingredienti di recupero che la fantasia e la sapiente perizia delle azdore romagnole trasformavano in vere prelibatezze.

In questo gennaio inconsueto abbiamo deciso di sfogliare il libro dei ricordi e raccontarvi tutti i segreti di un dolce tipico della tradizione romagnola:  i Sabadoni. Di origine contadina, i Sabadoni sono dei tortelloni dolci ripieni, che si preparavano in inverno, proprio in prossimità del Carnevale.

Ogni azdora aveva la sua ricetta segreta e gli ingredienti  potevano variare secondo la tradizione familiare e le disponibilità del momento. Tra i principali componenti del ripieno: fagioli bolliti e passati, castagne secche, polpa di zucca, mele cotogne, fichi, pinoli, miele, uva passita e il pane grattugiato.

Ma l’ingrediente che non poteva mai mancare era la saba (da cui deriva appunto il termine “Sabadoni”), una salsa che deriva dalla bollitura per ore del mosto d’uva, fino ad ottenere un liquido denso e cremoso con cui veniva impastato il ripieno. Dopo la cottura i tortelli andavano adagiati in una terrina e immersi nella saba per alcuni giorni.

La Saba o “mosto cotto” era, assieme al miele, il tipico dolcificante dei nostri bisnonni e l’ingrediente protagonista di molti dolci della tradizione contadina, più economica rispetto allo zucchero e facile da produrre durante il periodo della vendemmia.

Ecco qui tutti i segreti della ricetta dei Sabadoni!

 

ricetta dei Sabadoni

 


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