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I Sabadoni, la Saba e la Sagra di Massa Lombarda

Sabadoni romagnoli

Le tavole della tradizionale civiltà contadina si addobbavano con gli alimenti più semplici che offriva la stagione, in campagna le azdore si arrangiavano con quel poco che la terra regalava cercando di dosare al meglio i prodotti più costosi, come lo zucchero, considerato ai tempi un lusso accessibile solo a poche famiglie.

Ma la necessità, si sa, aguzza l’ingegno: ecco allora che nacquero i Sabadoni, dolci ripieni di Saba ed altri ingredienti. La Saba, condimento tipico dell’Emilia Romagna, Marche e Sardegna, si otteneva  facendo bollire il mosto d’uva ed era il tipico dolcificante contadino. Il gusto inconfondibile dei Sabadoni è protagonista della Sagra di Massa Lombarda.

La Saba…e tutto il resto

La saba è una salsa di colore bruno e di consistenza sciropposa, con un sapore non eccessivamente dolce. Si tratta dell’unico ingrediente “irrinunciabile” dei Sabadoni, preparati come da tradizione secondo la disponibilità locale. Tra i principali componenti del ripieno vi erano i fagioli bolliti e passati, le castagne secche, la polpa di zucca, le mele cotogne, i fichi, i pinoli, il miele, l’uva passa e il pane grattugiato.

Per ottenere una buona saba il mosto non deve fermentare. Messo sul fuoco e mantenuto a bollore da 6 a 10 ore, va di tanto in tanto mescolato e schiumato. Le azdore utilizzavano il pane raffermo per mitigare l’aspro aroma della saba in cottura. Una volta ristretta della metà e oltre, quando è sciropposa e scura, va tolta dal fuoco e fatta riposare per almeno 2 mesi.

La Sagra di Massa Lombarda

La tradizione vuole che i Sabadoni si preparino a ridosso di Carnevale. E come ogni anno, la Sagra di Massa Lombarda si tiene a gennaio inoltrato: quest’anno animerà il borgo ravennate il 18 e 19 gennaio e dal 21 al 26 gennaio 2020. Giunta alla 23° edizione, stupirà i visitatori nella suggestiva cornice di Piazza Matteotti, dove saranno preparati migliaia di Sabadoni. In accompagnamento, altre tipicità antiche della Romagna, come polenta e piada farcita.

Sarà una buona occasione per scoprire (o riscoprire) le tradizioni di una Romagna antica che vive ancora, come diceva Fellini, “nella luce del ricordo”. Per saperne di più, consultate la pagina dedicata alla sagra sul nostro portale. E buon appetito!


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