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I segreti per gustare la pizza senza appesantire il girovita

Pizza Margherita

 

Oggi voglio condividere con voi alcuni consigli utili per gli amanti della pizza. La pizza è il prodotto gastronomico italiano per eccellenza. Ha come base un semplice impasto di farina, acqua, sale e lievito che dopo una lievitazione di almeno 24 ore viene lavorato e condito con i più vari ingredienti.

Chi segue una dieta non deve necessariamente rinunciarvi, con piccole accortezze si possono evitare le calorie in eccesso. Consideriamo ad uno ad uno i singoli aspetti

La scelta dell’impasto

Quanti di voi dopo essere stati in pizzeria si sono sentiti appesantiti o con l’addome gonfio? Una delle principali cause è da ricercarsi in una non corretta lievitazione della pizza. Più la lievitazione è lunga, maggiore è la digeribilità del prodotto finito e dunque minore è il senso di pesantezza e gonfiore addominale che si può riscontrare dopo il suo consumo. Numerose sono le pizzerie che usano un impasto preparato con una lenta lievitazione di 72 ore e che si caratterizza per l’appunto come un impasto ad “alta digeribilità”.

Non solo, oggi giorno sono sempre più numerosi pizzaioli utilizzano il lievito madre di gran lunga migliore del lievito di birra, principalmente perché molto più digeribile . Tale lievito è infatti caratterizzato da una maggiore idrolisi proteica, resa possibile anche dai lunghi ed indispensabili tempi di lievitazione. In aggiunta, i microorganismi di cui è composto il lievito madre, sempre grazie ai lunghi tempi di lievitazione, degradano più efficacemente le molecole antinutrizionali liberando alcuni sali minerali. Preferitelo sempre al lievito di birra!

La scelta della farina

Oltre agli altri ingredienti impiegati, ciò che caratterizza una pizza e la sua consistenza è la la farina o per meglio dire della miscela di farine. Le pizze possono essere infatti più croccanti, più soffici , più spugnose e via dicendo. Il differente tipo di farina incide anche sul sapore della pizza, renderla più acidula o più dolciastra, ma gusti personali a parte, noi vogliamo concentrarci sulla scelta di farine che rendano la pizza più leggera, meno calorica e maggiormente digeribile.

A questo proposito sono sempre di più diffuse le pizzerie che utilizzano impasti costituiti da farine integrali, ossia farine contenenti una quota di fibra che al contrario manca nelle farine raffinate o più comunemente definite “bianche”. La fibra, oltre ad avere un ruolo benefico per l’intestino, svolge un ruolo fondamentale nel controllo del peso corporeo agendo in due modi:

Aumentando il senso di sazietà. La fibra, per definizione, è tutto ciò che il nostro organismo non riesce a digerire essendo resistente all’azione degli enzimi idrolitici e passando quindi inalterata nel nostro tratto gastro-intestinale. Le fibre hanno inoltre la capacità di assorbire acqua, idratandosi ed andando ad aumentare il volume di quanto ingerito consentendo un raggiungimento più veloce del senso di sazietà.

Interagendo con i meccanismi di assorbimento degli altri nutrienti. Questa funzione è in associazione con la capacità della fibra di favorire il transito intestinale, permettendo un minore contatto degli altri nutrienti (CARBOIDRATI,LIPIDI E PROTEINE) con gli enzimi digestivi e diminuendone il loro assorbimento.

Si possono trovare inoltre farine di kamut o di farro, che offrono un alternativa sempre gustosa al classico impasto di farina tradizionale risultando anche più digeribili grazie alla quota inferiore di glutine.

Attenzione alla farcitura

Ovviamente la scelta della farcitura non deve vertere su ingredienti con un elevato contenuto di grasso come: patatine fritte, salsiccia, würstel, prosciutto o formaggi che si vanno a sommare alla mozzarella già presente nella farcitura della pizza. Meglio scegliere ingredienti più leggeri tipo le verdure.

Controllare la quota d’olio

La pizza è di per sé già molto condita, nonostante questo spesso si tende ad aggiungere un quantitativo ulteriore di olio a crudo. Evitare questa abitudine significa ridurre il contenuto calorico. Una strategia un po’ inusuale e non sempre possibile da praticare, soprattutto quando si mangia la pizza in compagnia, è quella di assorbire con un tovagliolino di carta l’olio in eccesso tamponando leggermente la superficie della pizza

Consumo settimanale

Un ultimo consiglio che può sembrare quello più ovvio: ridurre il consumo della pizza ad una volta la settimana, avrete comunque la possibilità di soddisfare il palato, evitando però gli eccessi.


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