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Il Melograno fra leggenda e attualità. Nel Faentino una varietà speciale

Melagrana Grossa di Faenza

 

Il melograno (o “la melagrana”) è un frutto tipicamente autunnale, coltivato a latitudini temperate, che matura solitamente nel mese di ottobre. È originario delle terre di confine fra Asia ed Europa, fra il Caucaso e l’India, anche se furono probabilmente i Fenici, situati nell’attuale Medio Oriente, a diffonderlo nel bacino del Mediterraneo: difatti i Romani chiamavano il melograno con il nome dei fenici, “punica”.

Il mito del ratto di Proserpina

Questo frutto aspro, ricco di semi di colore vermiglio che ricordano il sangue, ha suscitato nei secoli la fantasia popolare e dato adito a numerose leggende. La più famosa riguarda il ratto di Proserpina: Plutone, dio degli inferi, innamoratosi della bella Proserpina, figlia di Cerere, dea della terra e della fertilità, la rapì portandola con sé nell’Ade.

Cerere, non sapendo darsi pace per la scomparsa della figlia adorata, trascurò la terra, che divenne arida e non diede più frutti, portando ad una terribile carestia. Allora Plutone, intimato da Giove a restituire Proserpina, ordì un subdolo inganno. Fece mangiare a Proserpina del melograno, il frutto dei morti – un chicco per ogni mese dell’anno – perché chiunque mangiasse il cibo dei morti non poteva più tornare sulla terra.

Proserpina però ne mangiò solo sei chicchi e da allora trascorre sei mesi sulla terra con la madre che rende la terra calda e prospera (nel periodo di primavera ed estate) e sei mesi con Plutone agli inferi (nel periodo di autunno e inverno). La mitologia vuole che da questo evento tragga origine il mutare delle stagioni.

Ebbene, anche la Romagna a modo suo contribuisce alla fama e al fascino del frutto di melograno, tramite la varietà autoctona che ha conquistato agricoltori e cultori nella zona di Faenza. Esiste infatti una varietà locale denominata Melagrana Grossa di Faenza, che si distingue per le notevoli dimensioni.

Questa antica cultivar può raggiungere persino i due chili di peso. Predilige terreni fertili ma si sviluppa anche presso case coloniche. Molto resistente a parassiti e intemperie, i chicchi sono leggermente più dolci rispetto ad una melagrana comune, ma dotati dello stesso importante apporto vitaminico.

Il frutto della melagrana, disponibile per un periodo assai limitato, meriterebbe d’essere gustato in questo periodo. Tanto più se si tratta di una tipicità del territorio dalle caratteristiche uniche!


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