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Il sale è “nascosto” nel cibo. Ecco come trovarlo!

Sale

 

Lo sapevate che il 75% del sale che consumiamo è “invisibile”? Cosa significa? Semplice: il sale è contenuto anche in quei cibi che all’apparenza sembrano essere insospettabili.
E proprio al “sale nascosto” è dedicata la settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale, che quest’anno si avrà luogo dal 9 al marzo 2020.

L’evento è promosso da WASH (World Action on Salt and Health), Associazione Mondiale con partner in 95 Paesi dei diversi continenti. La Settimana nasce per sensibilizzare i consumatori sulla diffusa presenza di sale nascosto nei cibi e sui danni che il suo abuso può causare alla salute. Negli ultimi anni un aumento della consapevolezza ha portato molte persone a tentare di ridurne il consumo, modificando positivamente il proprio modo di alimentarsi.

La direzione intrapresa è corretta, ma siamo ancora molto lontani dal raggiungere l’obiettivo posto dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che prevede un consumo individuale non superiore a 5 grammi al giorno (corrispondenti a 2 grammi di sodio).

Gli esperti individuano tra i cibi a più alto contenuto di sale quelli acquistati nei negozi: pane, prodotti da forno, prodotti caseari e salumi; ma anche la carne già cotta e tagliata a fette, tra cui gli apparentemente innocenti tacchino e roastbeef. Anche la nostra amata pizza è da annoverare tra i prodotti contenenti sale nascosto: una fetta può contare fino a 760 mg di sale.

Ma cosa possiamo fare per ridurne il consumo nella nostra dieta quotidiana? La prima cosa è leggere attentamente l’etichetta nutrizionale e cercare di acquistare i prodotti a basso contenuto di sale, cioè inferiore a 0,3 grammi per 100 g.

È consigliato ridurre l’uso di sale sia a tavola che in cucina e se proprio non si riesce a farne a meno, meglio utilizzare quello iodato o, in alternativa, adoperare spezie, erbe aromatiche, succo di limone o aceto per insaporire ed esaltare il sapore dei cibi.

È necessario inoltre limitare l’impiego di altri condimenti contenenti sodio quali: dadi da brodo, salse, maionese e simili, come anche ridurre il consumo di alimenti trasformati, tra cui snack salati, patatine in sacchetto, alcuni salumi e formaggi e cibi in scatola. Evitare, se possibile, l’aggiunta di sale nelle pappe dei bambini, almeno nel loro primo anno di vita, in modo da non abituarli a alimenti troppo saporiti.

Ecco le 5 azioni concrete suggerite da WASH per ridurre il consumo di sale

  • usa erbe, spezie, aglio e agrumi al posto del sale per aggiungere sapore al tuo cibo
  • scola e risciacqua verdure e legumi e in scatola mangia più frutta e verdura fresca
  • controlla le etichette prima di acquistare per aiutarti a scegliere prodotti alimentari meno salati
  • usa gradualmente meno sale nelle tue ricette preferite – le tue papille gustative si adatteranno
  • togli dalla tavola sale e salse salate in modo che i più giovani della famiglia non si abituino ad aggiungere il sale

Cerchiamo di recuperare il gusto naturale dei cibi, altrimenti di salato ci sarà solo il conto per la nostra di salute!


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