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Il Tartufo d’oro si scopre a Dovadola

Tartufi

 

Querce, pioppi e lecci sono stati presi d’assalto nel forlivese. I cercatori di tartufi hanno battuto ogni centimetro dei boschi, soprattutto fra la valle del Bidente e la valle del Montone. Anche quest’anno in molti hanno setacciato le zone intorno a Dovadola, terra del tartufo bianco di Romagna (“tuber magnatum”).

Non è certo un caso se questo paesino medioevale, cinto dalle sue antiche mura, è meta di molti appassionati. Dovadola è uno scrigno di veri e propri tesori. Una preziosa risorsa è questo celebre fungo ipogeo (cresce sottoterra), a cui ogni anno è dedicata un’importante manifestazione, organizzata la terza e la quarta domenica di ottobre. Nel pieno rispetto della tradizione, il 20 e il 27 ottobre il paese festeggia laFiera e la Sagra del Tartufo e il momento clou è la premiazione del “Tartufo d’oro” con un riconoscimento al cercatore che ha scovato il tubero più grande. Una giuria premia infatti i tartufi migliori esposti in fiera.

In molti sono certi di avere il premio già in tasca, ma c’è sempre qualcuno che per qualche grammo in più riesce a portare via l’ambito titolo. Una gara divertente e attesa dagli amanti di questo pregiato prodotto. Competizione a parte, la fiera è ogni anno un momento conviviale e l’occasione per confrontarsi su qualità e caratteristiche del tartufo, chiedere consigli agli esperti, carpire qualche ricetta, fare acquisti convenienti negli stand allestiti in piazza e, soprattutto, degustare piatti della tradizione.

Tagliatelle al tartufo

 

Il piatto principe di queste due domeniche sono le tagliatelle al tartufo, una vera esperienza nel gusto. Le volontarie “sfogline” della Pro Loco tirano metri di tagliatelle, impastate con oltre 3mila uova. Numeri da capogiro, ma di solito non avanzano molte porzioni. Matterello alla mano, le “master chef” di Dovadola condiscono poi la pasta fresca con oltre tre quintali di ragù, a cui aggiungono il gustoso e profumato tartufo. Aroma inebriante e nuvole di farina avvolgono Piazza Berlinguer e gli stand gastronomici della Pro Loco si trasformano in banchetti di delizie.

I punti ristoro, in funzione dalle 11,30 alle 19, propongono inoltre polenta, uova, crostini e panzerotti al tartufo, non manca anche la piadina alla lastra da accompagnare con salumi e salsiccia. Il brindisi è d’obbligo con un vino romagnolo, rosso o bianco, un Sangiovese o un Pagadebit in queste zone sono ottimi.

A Dovadola si può fare un rifornimento di altre specialità, oltre a poter comprare tartufi di ogni pezzatura, nelle oltre 80 bancarelle presenti si trovano funghi, miele, giuggiole, nespole e castagne.

Un appuntamento con la tradizione e gli antichi sapori, accompagnato da musica, giochi per i bambini, mostre d’arte e d’artigianato

Lina Colasanto


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