Baccalà in umido alla romagnola. In un passato non troppo lontano la Quaresima era un periodo in cui si facevamo i “fioretti”, astenendosi dal consumo di determinati cibi fino alla Pasqua. Si privilegiavano alimenti poveri e c’era anche chi praticava il digiuno. La cosiddetta “dieta di magro” della Quaresima prevedeva, per i credenti praticanti, niente carne, salumi e condimenti ricchi, ma solo alimenti leggeri a base di pesce e verdure: uno di questi era il Baccalà.
Oggi i tempi sono cambiati, come pure le abitudini alimentari. Il significato liturgico di questo periodo è finito nel dimenticatoio e i piatti “poveri” di una volta si sono trasformati in pietanze che non hanno nulla da invidiare ai manicaretti che portiamo a tavola negli altri periodi dell’anno.
Questa la ricetta tipica del Baccalà in umido alla romagnola
1 chilo e 200 grammi di baccalà bagnato
50 grammi di burro e 2 cucchiai d’olio
pomodori pelati a piacere
mezza cipolla
2 spicchi d’aglio
un pugno di prezzemolo tritato
farina
Tagliate il baccalà a pezzi non tanto grandi, levate le spine e infarinatelo bene due volte. Friggetelo in burro e olio, girando i pezzi, 5 minuti per ogni parte. In una padella, fate imbiondire la cipolla e l’aglio tritati. Aggiungete il pomodoro e lasciate cuocere per 15 minuti.
A questo punto mettete anche il prezzemolo e i pezzi di baccalà fritto, facendo cuocere per altri 15 minuti. Girate delicatamente i pezzi di baccalà per non farli rompere. Si può accompagnare alle classiche patate o con del pane fresco.
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