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Incontri sul cibo, la gastronomia e la cultura… seguendo la Divina Commedia

Dante e la Divina Commedia

 

Slow Food condotta di Forlì propone tre incontri dedicati alla mostra di Dante, in occasione dei 700 anni dalla morte del sommo poeta: tre laboratori per scoprire nuove prospettive sul cibo, la gastronomia e la cultura, seguendo il filo conduttore della Divina Commedia

I riferimenti culinari nelle opere dantesche, a partire dalla severa condanna del vizio della gola, permettono di capire le usanze della tavola povera e aristocratica dell’epoca, nonché i gusti di alcuni personaggi che l’autore “condanna”.

Dante Alighieri scrive la sua più nota opera in un periodo in cui la cucina fa un enorme passo in avanti con la pubblicazione del “Liber de coquina” che si pensa venga scritto attorno al 1304. Gli alimenti e la loro preparazione iniziano dunque ad avere maggiore presenza nella letteratura ed è forse per questo che anche lo stesso Dante decide di inserire nella sua opera dei riferimenti alla gastronomia dell’epoca.

I golosi vengono puniti nel terzo cerchio dell’Inferno, prostrati nel fango senza la possibilità di volgere lo sguardo al cielo, costretti con il volto al suolo. Nella sesta cornice del Purgatorio, si viene presi dai morsi della fame e della sete, patimento acuito dalla vista di frutti e di acque purissime che non si possono toccare. Situazione che si capovolge nel Paradiso dantesco, in cui lo stimolo da fisico diventa intellettuale e morale e la fame connota allora un nobile impulso verso il sapere, un’ansia al raggiungimento dell’etica e del bene.

I temi trattati hanno come denominatore i valori culturali del centro Diego Fabbri e i valori etici di Slow Food.

Primo appuntamento il 24.06.21 ore 18,30 presso la Slow Food: via Hercolani, 5 – Forlì

INFERNO – “Cotti nel sangue” – Il peccato di gola è una cosa seria per l’epoca. Nella teologia cristiana è uno dei sette peccati capitali. Una trasgressione chiarissima: non la qualità del cibo, ma la quantità. L’ingordigia quando eccede anche sé sul piano pubblico è un vero reato sociale. Gli ingordi, intenti solo a soddisfare il proprio appetito, sembrano ignorare l’impatto ambientale. Camporesi scrive :..” ora l’inferno è qui, alla portata di tutte le borse. È qui nei vini avvelenati, nelle carni gonfiate, nelle primizie sature di pesticidi, nelle belle mele senza vermi, .. L’inferno del ventre non è più metafora letteraria, ma dura realtà chimica quotidiana “.

Secondo appuntamento 01.07.21 ore 18,30 ore 18,30 presso la Slow Food: via Hercolani, 5 – Forlì

PURGATORIO – “Nove cose assaggia” – percorso dedicato a possibili scenari del futuro culinario, alla tecnologia alimentare, al concetto dantesco di digiuno e di libertà dalla fame e dalla gola. Dall’intransigenza dantesca, però, siamo piombati in un’ipocrita connivenza. Nella scena alimentare contemporanea si intrecciano tutte le contraddizioni di una società che consuma più cibo in tv. Ora che l’Occidente è libero dallo spettro della carestia e il cibo ha prezzi accessibili, l’homo edens è combattuto: consuma ma lo condanna; mangia con la bocca, ma biasima con la parola. La tavola vive un fideismo alimentare, figlio dell’ateismo spirituale, diviso tra gastronomia edonistica e pauperismo penitenziale.

Terzo appuntamento 08.07.21 ore 18,30 ore 18,30 presso la Slow Food: via Hercolani, 5 – Forlì

PARADISO – “Pan degli angeli” – Un percorso che oggi può sembrarci tanto insolito quanto trasversale, ma che a ben vedere sottolinea ancora una volta l’importanza e il valore, non solo intrinseco, che il cibo ha assunto nel susseguirsi della storia umana; la forte connotazione simbolica, positiva o negativa che fosse, di cui il più grande poeta di tutti i tempi si è servito per raccontarci i vizi e le virtù di quegli uomini che un tempo siamo stati. Gli alimenti danno luogo ad una piccola rivoluzione ontologica. Ogni religione si accosta con una preghiera al cibo per la paura e l’incanto che vestono le pietanze che escono da quel laboratorio alchemico che è la cucina. Il cibo, ribadisce Roland Barthes, è «un sistema di comunicazione, un corpo di immagini, un protocollo di usi, di situazioni, di comportamenti». I cibi non sono solo buoni da mangiare, come ha detto Lévi-Strauss, ma anche “buoni da pensare”.

Gli incontri si terranno presso

Sede Slow Food – Via Hercolani 5 – Forlì
Iscrizione 10,00 €
Ridotto soci Slow Food 5,00 €
Omaggio possessori Artcard
Iscrizioni: [email protected]


Romagna a Tavola non è l’organizzatore dell’evento ma si occupa solo della sua diffusione. Per qualsiasi informazione suggeriamo di contattare gli organizzatori.


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