La cipolla da acqua. Dal fiume Marecchia, in provincia di Rimini, da tempo immemore, si dipartono dei canali pieni d’acqua, indispensabili per il funzionamento dei mulini tra Poggio Berni e Santarcangelo. Noi in Romagna li chiamiamo volgarmente “fosse”.
I contadini però utilizzano questa acqua anche per le coltivazioni e a Santarcangelo sopravvive una produzione di nicchia che non deve essere dimenticata: la cipolla da acqua. Si tratta di un prodotto tradizionale, a km. 0, dolce e digeribile sia cruda sia cotta.
Numerose le iniziative che si sono susseguite nel corso degli ultimi anni per portare attenzione su questo prodotto locale che entra a pieno titolo nella dieta delle nostre zone. Oltre ad essere ottima consumata cruda, insieme al radicchio all’interno di una piadina calda e fumante, rappresenta la base di numerosi altri piatti. Ricordiamo la Zuppa di cipolle o le Tagliatelle con verdure di stagione, cipolla di Santarcangelo e pomodoro fresco, oppure la famosa marmellata di cipolle.
In questo periodo dell’anno, il Comune di Santarcangelo, in collaborazione con la Proloco e Blu Nautilus, organizzano due iniziative per valorizzare questo prodotto locale.
La prima è La Cipolla nel Piatto che, dal 28 settembre al 7 ottobre 2018, per il terzo anno, coinvolge i Ristoranti santarcangiolesi che inseriscono nel loro menù piatti a base di cipolla, con ricette della tradizione o invenzioni degli chef.
La seconda iniziativa è una golosa raccolta di ricette a base di Cipolla aperta a diversi chef della città e non solo. Anche i privati, se vogliono possono collaborare. Una volta raggiunto un buon numero di ricette, la Fiera di Santarcangelo pubblicherà un ricettario che sarà consultabile online.
Infine anche la Condotta riminese di Slow Food si sta adoperando per farne un Presidio.
Se son… cipolle, fioriranno!
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