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La dieta più salutare? Un piatto di pasta al giorno!

Piatto di spaghetti

 

Lunga o corta, cotta o al dente. Al di là di come ci piace di più, la pasta rimane l’alimento più presente sulle nostre tavole. Nonostante questo, però, non la conosciamo così bene come si potrebbe immaginare. Avete presente quei miti che da secoli e secoli aleggiano nell’aria che nessuno ha mai osato contraddire? Ecco, uno di questi è stato da poco smentito. Il recente meeting della Obesity Society, tenutosi a New Orleans, negli Stati Uniti, ha stabilito che chi consuma abitualmente un bel piatto di pasta ha una dieta più sana, perché assume un numero maggiore di nutrienti fondamentali.

Lo Studio

Gli esperti hanno raccolto informazioni relative al consumo di pasta su un ampio campione di individui. Hanno poi misurato l’aderenza del loro modello alimentare alle linee guida nutrizionali. Queste linee guida fanno riferimento al USDA’s Healthy Eating Index-2010.

Al termine dell’analisi, hanno riscontrato dati sorprendenti: coloro che avevano una dieta più sana e più vicina ai parametri delineati erano proprio i maggiori consumatori di pasta. Consumare pasta aiuta infatti ad assumere quei nutrienti critici che mancano in molte diete. Folato, magnesio, fibre, ferro sono fra questi. Inoltre, la pasta induce a consumare più vitamine e meno zuccheri e grassi saturi. La quota proteica è superiore a quella dei grassi. Questo significa che la pasta non fa ingrassare, anche se bisogna fare attenzione ai condimenti, questi ultimi possono aumentare le calorie del piatto.

La Pasta, abitudine tutta Italiana

Non sappiamo però quanti degli individui monitorati dallo studio abbiano origini italiane. Certo è che la pasta, nelle sue tante varianti regionali e locali, ci identifica in tutto il mondo. Cesare Marchi scrisse che “quando scocca l’ora del pranzo, seduti davanti a un piatto di spaghetti, gli abitanti della Penisola si riconoscono italiani […] Neanche il servizio militare, neanche il suffragio universale esercitano un uguale potere unificante”.

Non a caso l’Italia figura tra i primi consumatori. Sono 25 i kg annui consumati pro-capite, subito prima di Tunisia (16 kg), Venezuela (12 kg) e Grecia (11,2 kg). E siamo anche i primi produttori: 3,5 milioni di tonnellate prodotte, quasi il doppio degli Stati Uniti, secondi.

E quando scopriamo che tanta opulenza non solo ci regala gusti indimenticabili, ma ci rende anche più sani, non ci resta che augurarvi buon appetito!


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