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La piadina più buona e l’ingrediente segreto che tutti conoscono

Piadina Romagnola

 

La Romagna, piccolo territorio, paragonato al resto del mondo, ma terra immensa e ineguagliabile non solo per chi la abita, è spesso teatro di aspre diatribe. Una di queste riguarda quale sia la piadina più buona: una discussione mai finita!

C’è chi la vuole spessa e chi la vuole sottile, c’è chi la preferisce piccola chi più grande.

I puristi nella ricetta usano solo lo strutto di mora romagnola, mentre i moderni salutisti l’olio extravergine di oliva. Per taluni guai a mettere il lievito, occorre solo un pizzico di bicarbonato! Per non parlare della farina, rigorosamente di tipo 1, l’unica che rispetti la tradizione… e potrei continuare!
Per chi non lo sapesse, la farina di tipo 1 è meno raffinata in quanto contiene un maggior quantitativo di crusca ed era l’unica disponibile un tempo nelle case contadine, luogo per eccellenza di consumo della piadina.

Un buon impasto non è però sufficiente, anche la cottura, è un’arte. A voler essere precisi si dovrebbe utilizzare una teglia di terracotta come quella di Montetiffi, ma anche con il testo romagnolo, una padella in ghisa dalla superficie piana, si ottengono ottimi risultati.

In realtà non si può eleggere la piadina migliore, ogni località ha la sua piccola variante, che la rende unica nel ricordo di chi l’ha mangiata. La piadina più buona è quella legata ai nostri ricordi: sapori che evocano emozioni.

Non c’è una ricetta per questo, ci sono una nonna o una mamma che hanno preparato migliaia di piadine mettendoci un ingrediente che non si può davvero comprare: tutto il loro amore!

 

ricetta della piadina

 


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