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La ricetta delle fave dei morti secondo Pellegrino Artusi

Fave dei morti

Le fave dei morti

Le Fave dei morti. Quando si cerca una ricetta della tradizione, da noi in Romagna, gira e rigira, si finisce sempre per consultare quella che viene considerata un po’ la nostra “bibbia” in fatto di arte culinaria.

Anche in questo caso facciano appello a Pellegrino Artusi e al suo celebre libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Qui si parla diffusamente dell’usanza di preparare delle “pastine” per la commemorazione dei defunti, così vengono da lui definite le fave dei morti.
La ricetta viene proposta in tre varianti, a dire la verità due sono molto simili tra loro a tal punto da faticare ad individuarne la differenza.

Noi vi proponiamo la seconda variante, una ricetta facile e veloce da realizzare anche all’ultimo minuto con ottimi risultati.

Ingredienti

200 grammi di mandorle pelate (o farina di mandorla)
100 grammi di farina 00
100 grammi di zucchero
1 uovo
30 grammi di burro
1 cucchiaino di cannella o scorza di 1 limone

Preparazione

Tritate le mandorle finemente (devono avere la consistenza della sabbia) e incorporate tutti gli altri ingredienti fino a ottenere un impasto morbido e compatto. Se è troppo secco, potete aggiungere un po’ di acqua tiepida (o rhum). Create lunghi “cordoni” di impasto larghi come un dito, poi tagliate in pezzi della lunghezza di un pollice. Fate delle palline e “schiacciatele” su una teglia unta o foderata di carta da forno. Cuocere nel forno a 180° per 15-20 minuti o finché i biscotti non siano ben dorati.


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