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La rivoluzione della Birra Artigianale: i vantaggi di una pinta quotidiana

Birra artigianale

 

Un paio di anni fa il senato ha approvato un decreto nel quale si stabilisce che la birra artigianale è tale esclusivamente se “prodotta da piccoli birrifici indipendenti” e “non sottoposta a processi di pastorizzazione e microfiltrazione”.

Mentre per “piccolo birrificio indipendente” si intende un impianto “la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri”. Un traguardo significativo, poiché la legge fino a poco fa non faceva differenza tra microbirrifici e grandi impianti industriali, nemmeno dal punto di vista fiscale. È inoltre il processo produttivo a fare la differenza: pastorizzazione e microfiltrazione alterano infatti le proprietà organolettiche della birra, impoverendone il sapore oltre alle qualità nutrizionali.

Il consumo di birra artigianale si configura inoltre (in quantità moderate) come un’opportunità di aiutare il nostro organismo a recuperare i sali minerali e reintegrare composti vitaminici. Questa bevanda ha origini antichissime ed è sempre stata tenuta in grande considerazione in ogni civiltà; i Sumeri, ad esempio, la chiamavano “pane liquido”.

Il luppolo è inoltre un concentrato di anti-ossidanti, utili a combattere i radicali liberi e dunque l’invecchiamento. Lo xantumolo, altro anti-ossidante, fa bene al cuore, abbassa il colesterolo “cattivo”, previene la formazione di coaguli e l’insorgere del diabete aumentando la sensibilità all’insulina.

Grazie alla sua composizione, la birra migliora la digestione, favorisce la diuresi e migliora perciò il potere drenante dei reni, riducendo la formazione di calcoli renali. Il silicio in essa contenuto rinforza le ossa e previene l’osteoporosi. E, incredibile ma vero, protegge il cervello da patologie neurodegenerative, riuscendo a eliminare le nocive quantità di alluminio nell’organismo.

Fra tutte le tipologie di birra, quella artigianale è sicuramente migliore in termini di salute: infatti non essendo pastorizzata, o in gergo “cruda”, mantiene intatte le proprietà organolettiche e nutrizionali degli ingredienti e vi si ritrovano quindi tutti gli anti-ossidanti presenti nel luppolo. Il caratteristico gusto amaro luppolato e la schiuma persistente mantengono aromi e scongiurano l’ossidazione, rivelando l’alta qualità del prodotto.

Cercate però di non eccedere oltre la misura di una pinta (circa 0,60 litri) al giorno, altrimenti i benefici svaniscono, e iniziano gli effetti negativi per l’organismo. Invece, mantenendovi allegri, ma con moderazione, potrete tranquillamente recitare: “Birraio, dacci oggi la nostra pinta quotidiana”…


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