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Francesco Bucci della Madia di Granarolo Faentino

La Madia - Granarolo Faentino

 

La Madia è un locale storico di Granarolo Faentino, a 10 km da Faenza. La sua storia inizia come locanda e trattoria. Poi è stato un bar gelateria fino alla definitiva evoluzione in ristorante. E dal 1985 a occuparsene è il cuoco Francesco Bucci, affiancato dalla moglie e ora dai due figli. Una famiglia accomunata dalla passione per la ristorazione e l’accoglienza che rendono ancora più calda e piacevole l’atmosfera di questo ristorante, caratterizzato da arredi e rifiniture in legno, una grande sala con camino e due più piccole, una cucina che ci fa sentire a casa.

Il menu è infatti quello della tradizione romagnola, prevalentemente di carne. Grande importanza viene data ai primi piatti (ci sono più di 30 proposte in carta), la pasta è fatta a mano come una volta e non manca qualche interessante rivisitazione. Ne sono un esempio i cappellacci ripieni di brasato al Sangiovese o i tagliolini allo spazzacamino. Quest’ultimo, secondo Bucci, è il piatto che identifica il ristorante La Madia.

I primi sono molto richiesti dai frequentatori del locale di Granarolo Faentino, appassionati che vengono qui da tutta la Romagna, ma anche da Bologna o Ferrara. Tra i secondi viene apprezzata la tradizionale carne ai ferri, le tagliate, ma anche un altro piatto simbolo de La Madia: il prosciutto al Sangiovese. “Si tratta di uno spezzatino di prosciutto fresco – spiega il titolare – un piatto dalla cottura lenta e paziente”. Inoltre, ogni giorno sono presenti dei fuori menu in base alla stagionalità delle materie prime.

Poi ci sono i dolci, tutti fatti in casa, proposte tradizionali e originali, che cambiano a seconda delle stagioni o della fantasia del pasticcere ovvero il figlio di Francesco Bucci. “Lui si occupa di tutte le ricette più innovative. Per esempio, aveva fatto una preparazione con estratto di fumo e rum”. Il titolare racconta un piccolo tenero aneddoto: “I nostri figli hanno scelto di seguire le nostre orme di loro spontanea volontà. Mio figlio ha fatto l’alberghiero e, nonostante la madre lo avesse messo in guardia sulle difficoltà di questo mestiere, eccolo qui. Mentre mia figlia ha studiato scienze dell’alimentazione e gastronomia all’università. Ha fatto delle esperienze fuori ma alla fine ha preferito lavorare con noi”. Ed è questa passione condivisa sicuramente uno dei punti di forza del ristorante.

Le proposte del menu sono accompagnate da una piccola ma curata carta dei vini, prevalentemente del territorio. “Abbiamo 10-15 cantine locali e 3-4 referenze da fuori regione, poi, a rotazione, inseriamo qualcosa di nuovo”.

La Madia, dove ci si sente parte di una grande famiglia. “Ci sono persone che si sono fidanzate qui. C’è chi ci ha scelto per il ricevimento del proprio matrimonio e poi è tornato a celebrare le ricorrenze dei propri figli”, spiega Bucci con un pizzico di emozione. “È una grande soddisfazione quando i clienti tornano”.

20/05/2021
Carlotta Mariani


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