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È nato prima l’uovo o la gallina? Con l’uovo vegano il dilemma è risolto!

Uovo vegano

 

Quanti di voi hanno sentito almeno una volta il curioso e insolubile dilemma se sia “nato prima l’uovo o la gallina”. L’Università di Udine, con grande soddisfazione dei seguaci di un’alimentazione priva di proteine animali, ha aggirato il problema e brevettato l’uovo vegano.

L’uovo vegano

Sembra impossibile ma è così. Ha l’aspetto e le caratteristiche organolettiche di un uovo sodo di gallina, ma è interamente prodotto con ingredienti di origine vegetale. Si presenta come un prodotto pronto al consumo, adatto a quanti seguono una dieta vegana, ma anche a persone che soffrono di ipercolesterolemia o celiachia, essendo privo di colesterolo e glutine.

Il centesimo brevetto

Le autrici dell’invenzione sono quattro studentesse del corso di Laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari dell’ateneo friulano: Francesca Zuccolo, Greta Titton, Arianna Roi e Aurora Gobessi. Onore al merito, grazie al loro impegno, frutto di un anno e mezzo circa di sperimentazione nei laboratori del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali, l’Università di Udine ha ottenuto il centesimo brevetto.

Nelle prossime settimane il brevetto inizierà il percorso di commercializzazione, con la presentazione alle aziende potenzialmente interessate ad acquisire il procedimento per ottenere questo nuovo prodotto alimentare.

Le caratteristiche

L’uovo vegano è interamente costituito da ingredienti di origine naturale e vegetale, per lo più proteici, in particolare farine di diversi legumi, oli vegetali, un gelificante e un sale speciale. È un prodotto refrigerato, pronto al consumo, da mangiare in insalata o in abbinamento a diverse salse.

I consumatori potenziali

Il settore di interesse è l’industria alimentare, in particolare le aziende che producono già prodotti destinati a consumatori vegani o alimenti di questo genere. Sarà un alimento disponibile nei negozi alimentari biologici, vegetariani e vegani, ma anche nei supermercati, vista la sempre crescente richiesta di prodotti di questo tipo da parte dei consumatori.

È necessaria ancora un po’ di pazienza, poi forse almeno qualche gallina potrà andare in pensione!


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