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Ossteria! di Savignano, un locale dove stare bene

Ossteria! - Savignano

 

Un’osteria con due “s” e il punto esclamativo nel centro di Savignano, una cittadina storica ai lati della via Emilia. Stiamo parlando di Ossteria!, una trattoria con pizza nata a febbraio 2016, ricavata all’interno del “comparto Ghigi”, dal nome della farmacia attiva dal 1870.
Due “s” perché siamo nel cuore della Romagna, terra ridondante, e perché l’oste Sergio Diotti e sua moglie Emanuela (in cucina) avevano già un’altra osteria, l’Osteria dei Frati a Roncofreddo. Erano stati chiamati a gestirla nel 2012 dal noto affinatore di formaggi Renato Brancaleoni dopo una precedente esperienza a Cesena; oggi il locale si è evoluto in osteria “gourmet” ed è diretto dalla figlia Valentina e dal genero Giorgio.

 

 

E, in effetti, Ossteria! è qualcosa di nuovo, quantomeno qualcosa di diverso da tante trattorie nella zona. Fin da subito Sergio e la sua famiglia hanno aderito ai principi di Slow Food. Hanno puntato sui presidi per quanto riguarda le materie prime, sull’idea di offrire un cibo buono, pulito e giusto e hanno dato grande valore all’accoglienza.

“Le persone che vengono a trovarci non solo devono mangiare bene, ma devono sentirsi come se fossero a casa nostra, devono stare bene”, sottolinea Sergio. E ci si sente effettivamente a proprio agio nelle sale interne o nella tranquilla corte che, con la bella stagione, profuma di gelsomino, e che si affaccia su un’altra recente creatura, di Ossteria e Osteria dei Frati: la bottega Conserva.

Ossteria! non è poi una trattoria convenzionale nel menu, perché non vengono semplicemente riproposti i piatti della tradizione, ma vengono rivisitati, alleggeriti o vengono create nuove ricette seguendo le intuizioni e la fantasia di Emanuela e del cuoco Pietro e dall’aiuto cuoco Marco.

Sempre con ingredienti di qualità, puntando sulle eccellenze locali e i presidi di Slow Food e preferendo materie prime più sostenibili, come gli animali da cortile, dal pollo alla faraona. Non a caso Ossteria! fa parte dell’alleanza Slow Food dei cuochi e, grazie alle conoscenze tramandate da Brancaleoni, si può definire anche come “locale del buon formaggio”.

“Abbiamo molti piatti vegetariani non solo per soddisfare le esigenze dei clienti, ma anche perché ci impegniamo a diminuire il nostro impatto sull’ambiente”, precisa l’oste. Ecco che allora troviamo in menu le tagliatelle condite al ragù di bovina romagnola Igp, ma anche gli gnocchi cacio e pepe, zucchine, menta e fiori di zucca. Il tutto da accompagnare a una birra o a un vino regionale.

“Siamo in particolare attenti a documentare vitigni autoctoni, anche poco conosciuti, dal Gutturnio alla Rebola”, aggiunge Sergio. La carta dei vini si amplia potendo attingere alla dispensa di Conserva che conta una ottantina di etichette nazionali.

In carta non ci sono piatti di pesce ma Ossteria! ha da sempre seguito un percorso parallelo ovvero quello delle pizze di qualità che richiamano avventori da Riccione a Forlì. I principi sono gli stessi ovvero un’attenta selezione delle materie prime e una costante ricerca.

“Molte ricette vengono create come se fossero dei veri e propri piatti, mantenendo un forte legame con la stagionalità. Per questo ogni 2/3 mesi proponiamo una pizza vegetariana diversa, per seguire gli ingredienti di stagione”, sottolinea Sergio. “Nel menu trovate ‘le storiche’ in cui cerchiamo di recuperare le più antiche ricette napoletane. Ci sono poi ‘le moderne’, come la capricciosa, ‘le speciali’ ovvero le pizze gourmet e ‘le margherite’ che proponiamo in più varianti. Abbiamo, per esempio, una margherita preparata con quattro varietà di pomodori”.

La pizza lievita naturalmente almeno 48 ore e matura per più di 24 ore a temperatura controllata. “Il nostro impasto è un mix di cinque farine provenienti del molino di Paolo Mariani delle Marche. Il fiordilatte e la mozzarella di bufala ci arrivano ogni settimana, sempre freschissimi, da caseifici salernitani. Il sale invece è quello delle saline di Cervia”, spiega Sergio. “Possiamo dire che la nostra è una cucina di curiosità che spazia a livello nazionale per scoprire tutto il buono che il nostro Paese offre”.

Nel menu trovate infine l’ultima novità di Ossteria!: i panini.
“È un’invenzione del lockdown”, racconta l’oste. Il pane è fatto in casa e le farciture vengono studiate con la stessa attenzione del resto della carta. “Ha attirato un maggior numero di coppie giovani e Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, già anni fa consigliava di rivolgersi a questo tipo di clientela perché, ancora prima del fenomeno Greta Thunberg, vedeva nascere in loro una sensibilità ecologista. Noi possiamo confermare questa tendenza: è un pubblico che magari consuma meno, ma è attirato da proposte di un certo tipo”.

I panini non sono stati l’unica creatura del lockdown per Ossteria! insieme all’Osteria dei Frati, sempre negli spazi del “comparto Ghigi” del centro storico di Savignano, è stata aperta la bottega di specialità alimentari Conserva. Non è stato un anno semplice nel quale hanno saputo rinnovarsi e il tutto mantenendo lo stesso staff: “Non potremmo lavorare con una qualità simile senza i nostri ragazzi”. E Sergio aggiunge: “Questo periodo difficile ci ha costretti a riflettere sul ruolo sociale dell’osteria che deve essere sempre di più un luogo piacevole, in cui si entra, ci si alimenta e ci si intrattiene con gli altri. Il nostro compito è quello di offrire tutto questo, di accogliere il cliente, di farli stare bene e, grazie al supporto della bottega, di consigliarli nei loro acquisti”.

Ossteria! Un locale nel quale stare bene che abbraccia ogni aspetto legato al cibo con una filosofia tradizionale e moderna allo stesso tempo.


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