Roncofreddo, è un incantevole borgo sulle colline romagnole, tra Cesena e Rimini. A soli 300 metri dal Palazzo della Rocca, si trova l’Osteria dei Frati, un ristorante rustico, ma attento alla cura dei minimi dettagli sia nell’allestimento sia nella scelta delle materie prime. Tutto merito di Giorgio Clementi, chef e patron del ristorante, con alle spalle l’esperienza allo stellato Piastrino di Pennabilli, e Valentina Grandotti, regina della sala e della cantina. Hanno raccolto l’eredità di Renato Brancaleoni, rinomato affinatore di formaggi e gestiscono l’Osteria dei Frati da marzo 2012.
Entrando si accede dalla luminosa veranda con travi in legno a vista. Tutto attorno il giardino trasmette un senso di pace e, in primavera, la cascata di glicine regala un colpo d’occhio unico. I tavoli sono in legno con piano a listelloni, una rivisitazione leggera ed elegante dei classici tavoloni massicci da osteria. Le tovaglie pesanti sono state sostituite da tovagliette bianche su cui risaltano i colori delle pietanze. E così è la cucina di Giorgio: una rilettura moderna e leggera dei piatti della tradizione, che valorizza ingredienti di stagione, piccole produzioni del territorio e presidi Slow Food.
Mentre scorriamo i menu (si può scegliere un percorso di degustazione o il menu alla carta), ci viene portata l’entrée da un giovane cameriere impeccabile. Si tratta di una frittatina dal sapore delicatissimo, quasi una nuvola.
Viene accompagnata dal cestino del pane e da particolari crostini e grissini. Quelli alla paprica sono particolarmente sfiziosi.
Chiediamo allo chef Clementi di consigliarci un piatto rappresentativo dell’Osteria dei Frati di Roncofreddo. Ci propone un piatto “della memoria” rivisitato, composto da uovo sodo, vegetali (piselli, patate, spinacino, carote) preparati con diverse cotture, giardiniera e salse. A completare il piatto, una polvere verde brillante ricavata dalle bucce dei piselli. Bella l’idea esteticamente, ma anche il concetto di massima valorizzazione di ogni materia prima, pure di quelle parti considerate erroneamente “scarti”. Il piatto è ben bilanciato ed è piacevole la sensazione in bocca delle diverse temperature e consistenze, dal croccante al morbido.
Al piatto abbiamo abbinato un calice di verdicchio di Castelli di Jesi “Le Vigne”, ma la carta dei vini è ampia e variegata, con referenze dalle più vocate zone vitivinicole d’Italia (Romagna compresa) e del mondo.
Concludiamo la piccola degustazione con un’altra preparazione della memoria per lo chef dell’osteria dei frati: torta di pane, mascarpone, cacao e panna acida. Si tratta di una ricetta legata a un ricordo d’infanzia di Giorgio Clementi, quando il nonno, a colazione, andava a mungere la mucca e preparava una zuppetta a base di latte, caffè d’orzo e pane raffermo o piadina del giorno prima. Al ristorante di Roncofreddo ha ricreato la stessa situazione con l’aggiunta raffinata e golosa di cacao amaro, cioccolato fondente e granella di nocciole.
Alla zuppetta viene aggiunto il mascarpone e tutto viene cotto in forno ottenendo così una preparazione che ricorda per consistenza il budino e per sapore il caffelatte. E mentre la assaggiamo è facile immaginare il nonno che all’alba mungeva la mucca e, probabilmente, ha trasmesso al nipote la passione per le cose semplici e per il territorio. Tutti ingredienti che oggi ritroviamo all’Osteria dei Frati di Roncofreddo.
Grazie Giorgio per le sensazioni che ci hai fatto vivere e complimenti per la tua cucina “della memoria”
Osteria dei Frati
Via Romolo Comandini, 149
Roncofreddo (FC)
13/05/2021
Massimo Marcocchi
Rimani aggiornato su Ricette e Offerte Speciali dei Locali! ? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER