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Chi ha paura del glutine… alzi la mano!

Frumento e farina

 

Negli ultimi anni, complice le informazioni propagate in pochi secondi sul web con un click, si sono diffusi sospetti e paure nei confronti di alcune sostanze alimentari che, ad un’analisi più approfondita, si sono rivelate infondate.
Uno dei più temuti, assieme al vituperato olio di palma, è senza dubbio il glutine.

Cos’è il glutine

Si tratta di una componente proteica dei cereali. È presente nel frumento e in alcune varietà di cereali: quali farro, spelta, triticale, orzo e segale. La sua caratteristica principale è quella di conferire elasticità, viscosità e coesione agli impasti utilizzati nella panificazione. Oltre che per i prodotti da forno, viene anche utilizzato dalle industrie alimentari come legante per tenere insieme gli ingredienti: lo si trova in prodotti insospettabili come sughi, zuppe pronte e cioccolato.

Glutine e salute

Detto questo c’è da chiedersi cosa si nasconda dietro a questa paura di consumare gli alimenti che contengo il glutine. Principalmente è riferita ai possibili danni che questo possa provocare alla salute. In realtà i danni reali li subiscono unicamente le persone che soffrono di patologie specifiche quali: la celiachia o di allergie nei confronti di questa sostanza. Per tutti gli altri mangiare cibi che lo contengono non dovrebbe rappresentare un problema.

Ultimi risultati scientifici

Uno studio australiano, pubblicato sul Medical Journal of Australia, ha dimostrato inoltre che il glutine determina problemi di salute in appena un sesto degli adulti che accusano intolleranza alla proteina. Quindi in definitiva molte persone si sottopongono ad una costosa dieta “gluten-free” senza averne realmente bisogno.

Secondo questa ricerca, un’alimentazione priva di glutine costa circa 17 volte più di una regolare, ed espone chi la segue ad altri rischi, ben più gravi dei disturbi legati ad una ipotetica intolleranza. Può determinare carenza di oligoelementi e di vitamine, aggravare i pericoli di attacchi cardiaci o ictus, favorire stati di ipertensione, alti livelli di colesterolo o portare al sovrappeso. Le alternative senza glutine hanno infatti alti contenuti di carboidrati. Evitare il glutine interferisce inoltre con importanti batteri intestinali e aumenta l’esposizione alle tossine.

In definitiva chi trae beneficio dalle diete prive di glutine è il fiorente mercato globale del “gluten-free” che vale più di 6 miliardi di dollari statunitensi. Personalmente mi sono sottoposta ad un semplice esame del sangue e non sono risultata celiaca. Non sapete quanto sto risparmiando!


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