La Piadina romagnola

Piadina

 

La Piadina Romagnola è un vero e proprio simbolo dell’identità della nostra regione. Il suo profumo inonda l’aria propagandosi dai caratteristici chioschi sparsi qua e là per la Romagna.
Una sfoglia di farina, strutto o olio d’oliva, sale e acqua nata come alimento povero che i contadini mangiavano al posto del pane, oppure diventava il pasto principale.
È buona da sola oppure farcita nei modi più disparati, anche se la più classica è quella con prosciutto crudo, squaqquerone e rucola.
La bontà, la semplicità, il costo contenuto e la velocità nella preparazione hanno fatto della Piadina un prodotto di eccellenza, fino a farla diventare, negli anni, vessillo della Romagna nel mondo. Ha ottenuto la certificazione IGP nel 2014.

Ingredienti:

1 kg di farina tipo 1
4 g di bicarbonato di sodio
150 g di strutto
(al posto dello strutto si può utilizzare olio extra vergine di oliva in questo caso mezzo bicchiere)
Acqua tiepida quanto basta
Sale

Preparazione

Unire tutti gli ingredienti con l’acqua fino ad ottenere un impasto abbastanza sodo, fare riposare per circa un’ora coperto con uno strofinaccio pulito. Suddividere l’impasto in pagnottelle, che una volta distese con il mattarello devono formare delle piade di circa 25-30 cm. di diametro. Ricordarsi di strofinare il mattarello con della farina in modo che non si attacchi all’impasto. La piada deve essere cotta su di una teglia in ghisa (testo romagnolo) o ancora meglio di terracotta (Teglia di Montetiffi) sotto cui deve andare un fuoco allegro perché la piada deve essere cotta in fretta. Mano a mano che la cottura procede si formano delle bolle medio-piccole più cotte che conferiscono l’aspetto caratteristico. E’ bene sforacchiare con una forchetta entrambe le superfici della piadina per migliorare la cottura interna.


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