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L’Acqua Minerale: se scegliete quella giusta la salute ringrazierà!

Acqua minerale

 

Riguardo all’Acqua Minerale molto si è detto e anche scritto, data l’importanza che il suo consumo riveste in particolar modo in Italia.
Il 90,3% degli italiani beve acqua minerale, il 79,7% ne beve almeno mezzo litro al giorno. Negli ultimi vent’anni, tra il 1995 e il 2016, c’è stato un aumento importante dei consumi di circa il 20%.
C’è da notare che il nostro paese guida nettamente la classifica del consumo mondiale pro capite.  In Italia ci sono 700 sorgenti e oltre 260 marche di acqua imbottigliata. Risulta quindi difficile scegliere e quasi sempre la scelta viene effettuata casualmente.

Le Acque Minerali

Le acque minerali presentano però una grande varietà e caratteristiche anche notevolmente diverse fra loro. Poiché si tratta di un alimento fondamentale nella casa e nella dieta di ciascuno, facciamo oggi un po’ di chiarezza. In particolare, scopriamo insieme perché sarebbe importante effettuare la scelta dell’acqua minerale con una certa consapevolezza.

Ci sono vari tipi di acqua minerale: acqua fortemente minerale (residuo fisso inferiore a 1500 mg per litro), mediamente minerale (fra 500 e 1500), oligominerale (fra 50 e 500) e minimamente mineralizzate (sotto a 50).

Dunque è il residuo fisso a fare la differenza. Ma di che si tratta?
Per spiegarlo in parole semplici, il residuo fisso è la parte solida dell’acqua, composta di microscopiche particelle minerali. Si individuano facendo evaporare un litro d’acqua a secco a 180°. Più il residuo fisso è alto, più l’acqua è “mineralizzata” e rischia di lasciare nell’organismo sostanze che a lungo andare possono infastidire o limitare alcune funzioni. In particolare, un alto residuo fisso aumenta (e non di poco) il rischio di calcoli renali.
Un residuo fisso basso quindi ha molteplici vantaggi.

Altro elemento da controllare è il sodio, che non dovrebbe essere presente in maniera eccessiva. Fra le sostanze contenute in minima parte nelle acque minerali vi sono anche nitrati e nitriti, al cui consumo bisogna fare attenzione.

Esiste poi l’acqua bicarbonata.

Si tratta di un’acqua minerale in cui il livello di HCO3 (bicarbonato) è superiore a 600 mg/litro. Le acque di questo tipo sono ricche di bicarbonati di calcio e di magnesio, provenienti dal contatto con le rocce calcaree incontrate durante il loro viaggio sotterraneo, prima di essere estratte e imbottigliate. È indicata preferibilmente per chi soffre di acidità di stomaco o di patologie renali, ma è molto utile anche per gli sportivi che devono affrontare il recupero muscolare, poiché il bicarbonato contrasta l’acido lattico.

L’elenco è ancora lungo.

C’è l’acqua solfata, in cui il livello dei solfati è superiore a 200 mg/litro, dagli effetti diuretici e indicata principalmente per chi soffre di insufficienze digestive, colon irritabile e colite spastica.

L’acqua ferrosa o ferruginosa il cui tenore di ferro bivalente è superiore a 1 mg/l, adatta  ai soggetti che hanno un fabbisogno elevato di questo importante minerale.

L‘acqua calcica nella quale il calcio è superiore a 150 mg/litro. È consigliata per integrare una dieta completa ed equilibrata ma carente di questo minerale.

L’acqua magnesiaca, ricca di magnesio – il livello di questo sale supera i 50 mg/litro – ha principalmente proprietà purgative e favorisce la dilatazione delle arterie. Inoltre favorisce il rilassamento dei muscoli ed è indicata generalmente nell’alimentazione di pratica assiduamente sport.

L’acqua clorurata che contiene più di 200 milligrammi per litro di ione cloruro. Le acque ricche di cloruri aumentano la produzione di succhi gastrici, favorendo di conseguenza una buona digestione. È indicata per riequilibrare l’intestino, le vie biliari e quelle del fegato, può avere anche funzioni lassative e purgative.

In conclusione, l’acqua è un prodotto il cui consumo si protrae nel lungo periodo, è quindi opportuno selezionarne con cura una adatta al nostro organismo per evitare effetti indesiderati o controproducenti per la nostra salute.


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