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La tradizione del Formaggio di Fossa

Formaggio di Fossa di Sogliano Dop

Formaggio di Fossa

Tra i numerosi prodotti tipici della Romagna, uno dei più caratteristici è senza dubbio il Formaggio di Fossa, diffuso in tutta l’area che abbraccia l’Appennino  Tosco-Romagnolo.

In particolare  oggi parliamo del Formaggio di Fossa di Sogliano al Rubicone,  che nel 2009, ha ottenuto il marchio Dop con la denominazioneFormaggio di Fossa di Sogliano Dop”.

Si tratta di un prodotto caseario  reso unico ed inimitabile, dall’inconfondibile sapore deciso.

Un po’ di storia

Derivato dalla fermentazione nella fossa di stagionatura del formaggio classico, è tipico della zona compresa tra la vallata del Rubicone e del Marecchia. L’usanza di “seppellire” il formaggio nella fossa (cavità a forma di fiasco, profonda circa tre metri) viene tramandata nei secoli, quale parte integrante delle tradizioni contadine. Consuetudine di origine non del tutto certa, se ne trova già traccia nei documenti degli archivi Malatestiani, risalenti al XIV secolo. In quel periodo Sogliano al Rubicone si trovava sotto il dominio dei Malatesta. L’ipotesi a cui vien dato maggiore credito è quella secondo la quale i contadini, per evitare furti dalle truppe di passaggio, nascondessero il formaggio e altri generi alimentari nelle fosse, per custodire così le proprie provviste.

La fossa

La fossa viene aperta ogni anno, i primi giorni di agosto. Da questo momento in poi contadini, commercianti o privati, hanno tempo quindici giorni per portare il proprio formaggio a maturare. Seguendo un cerimoniale ben preciso si procede alla preparazione della fossa. Un lavoro laborioso che avviene qualche giorno prima quando, personale esperto, comincia a bruciare paglia all’interno, per togliere l’umidità accumulata e sterilizzare l’ambiente da eventuali germi che potrebbero nuocere ad una normale fermentazione.

Le pareti vengono poi accuratamente rivestite con 15 cm di paglia, sostenuta da un’impalcatura di canne verticali e tavole di legno sistemate sul fondo. A questo punto la fossa, pronta per ospitare il formaggio (avvolto in sacchetti di tela, preferibilmente bianca), viene chiusa con un coperchio di legno sigillato con gesso e riaperta quasi tre mesi più tardi.

Le caratteristiche

Il Formaggio di Fossa, in genere è ottenuto dal latte di pecora o un misto con latte di capra ed eventualmente latte vaccino. Pronto per essere consumato, il Formaggio di Fossa si presenta in forme irregolari, prive di crosta, dalla pasta di consistenza dura o semidura, con quel sapore piccante, tendente all’amarognolo, che lo caratterizza. La stagionatura oltre a conferire un gusto forte ed un aroma intenso,  garantisce una maggiore digeribilità per l’assenza di lattosio e migliori caratteristiche nutritive. Il suo profumo pungente sa rendere ogni piatto unico e indimenticabile.

La sfossatura

In origine il 25 novembre, giorno di Santa Caterina, era il tradizionale giorno di sfossatura del formaggio e della tipica festa del paese. Negli ultimi tempi, dato il grande afflusso di partecipanti, la sagra si è trasformata in una vera e propria fiera.

L’appuntamento è fissato per le ultime due domeniche di novembre e la prima di dicembre.

In questa occasione è possibile degustare il Formaggio di Fossa Dop di Sogliano e partecipare ad uno dei numerosi eventi collaterali di cui si è arricchita la manifestazione. L’appuntamento è quindi fissato per domenica prossima 19 novembre e le due domeniche successive.

Durante la fiera, grazie all’Ufficio Turistico, è possibile usufruire di un servizio che offre visite guidate al paese, alle chiese e alle tipiche fosse. È possibile degustare e acquistare non solo il Formaggio di Fossa ma anche altri prodotti soglianesi: il Savòr, la Saba, le Teglie in argilla di Montetiffi (ideali per la cottura della piadina), miele e salumi locali.

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