Buoni come una seppia! Non è un proverbio, ma in Romagna potrebbe esserlo. In questa terra, dove i prodotti dell’Adriatico incontrano una cucina ricca e gustosa, la seppia è uno degli ingredienti più utilizzati della cucina marinara. Poi, la seppia dell’Adriatico è unica, diversa da tutte le altre specie del Mediterraneo. Ne parliamo oggi, in relazione ai sapori tipici della gastronomia romagnola.
Tipico abitante dei mari dai fondali sabbiosi, la seppia è di casa nel nostro Adriatico. Questo mollusco misura circa 30-40 cm e colorazioni variabili, che scompaiono quando viene pescato. Primavera e autunno sono le stagioni delle seppie, periodi nei quali compie lunghe migrazioni per riprodursi. Quando viene attaccata dai predatori, l’astuta seppia spruzza inchiostro per accecarli e confonderli.
Pare inoltre che la seppia dell’Adriatico non si mescoli con le altre specie del Mediterraneo. Per cui è importante proteggere questa varietà! Misure di tutela e gestione sono già attive da tempo. Nel frattempo, possiamo godere di questa prelibatezza marina che è un’importante risorsa nella tradizione culinaria della Romagna.
Numerose e squisite le ricette che includono la seppia come ingrediente principale. Proprio in questo periodo le seppie migrano e vengono pescate con le nasse. La polpa tenera e grassa di questo mollusco si presta idealmente a piatti ricchi e assai golosi. Stufati, cotture in umido, brodetti sono un punto di forza della cucina marinara romagnola.
Ma anche le minestre la vedono protagonista. In particolare, il risotto di mare e i quadrucci alla seppia sono ricette molto antiche, tramandate per generazioni. È davvero il caso di valorizzare questo prezioso dono del mare. La seppia, poi, fa una sua figura anche nel campo della letteratura: basti pensare a “Ossi di Seppia”, l’indimenticabile raccolta poetica di Montale…
Ecco qui alcune ricette