La chiamano ‘cottura killer dello stomaco’: cuocete così i vostri alimenti e il rischio di tumore schizza alle stelle | Eppure lo fate tutti ogni giorno

La cottura killer dello stomaco (Immagine di repertorio - Foto di katemangostar da Freepik) - romagnaatavola.it
Un’abitudine diffusa sulle nostre tavole nasconde insidie pericolose per la salute. Gli esperti mettono in guardia: meglio non abusarne.
Quando si parla di cucina e salute, l’attenzione si concentra spesso sugli ingredienti che scegliamo: carne rossa, zuccheri, grassi o cibi processati.
Ma pochi sanno che anche il metodo di cottura può influire in modo significativo sul nostro benessere.
Quello che portiamo in tavola, infatti, non dipende solo da ciò che compriamo, ma anche da come decidiamo di cucinarlo.
In particolare, alcuni procedimenti, se ripetuti nel tempo, possono rilasciare sostanze pericolose e aumentare il rischio di sviluppare patologie serie. Scopriamo insieme quali sono.
Un vero problema per la salute
Mangiare in modo sano non significa soltanto ridurre le porzioni o preferire verdure e alimenti freschi. Anche la trasformazione che il cibo subisce con la cottura è fondamentale: non si tratta di un rischio immediato, ma di un processo che, se reiterato per anni, può diventare un vero problema per la salute.
Gli esperti ricordano che certe sostanze dannose si formano proprio durante la cottura del cibo. Ma quali sono esattamente? E come cucinare in modo sicuro?
Protegge stomaco e intestino
Le tecniche di cottura più a rischio sono sicuramente la grigliatura, il barbecue, la frittura, la cottura al forno ad alta temperatura e la tostatura prolungata, che espongono cibi come carne, pesce, pollame e prodotti da forno a temperature che spesso superano i 150-180°C. Questo processo determina la formazione di sostanze potenzialmente tossiche come le amine eterocicliche e gli idrocarburi policiclici aromatici, composti che in laboratorio hanno mostrato effetti mutageni e cancerogeni, in particolare su stomaco, intestino, prostata, seno, polmoni e pelle.
Non solo: alimenti come patatine fritte, pane, cracker, biscotti e cereali, oltre al caffè tostato e le tostature in genere, sviluppano acrilammide quando cucinati a temperature superiori a 120°C e per lungo tempo. L’acrilammide è considerata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come probabile cancerogeno per l’uomo. La raccomandazione degli esperti? Prediligere la cottura a vapore, gli stufati a bassa temperatura e limitare il consumo di alimenti grigliati, fritti o molto tostati. Meno crosta, meno bruciato: così si protegge stomaco e intestino da rischi a lungo termine e si riduce il rischio di sviluppare tumori collegati alle abitudini di cottura quotidiane.