Un’autunnale esperienza gastronomica al ristorante Albizzi di Cesena

In una tranquilla serata infrasettimanale, il ristorante Albizzi, perla della ristorazione cesenate di alta cucina, ci ha accolto nel cuore della sua piazza. L’atmosfera, intima e raffinata, era definita da luci soffuse, arredi minimali ed eleganti, una suggestiva carta da parati dai richiami esotici, musica discreta e una sala piena di commensali. Accolti dal proprietario e sommelier Enrico Pasolini e dal maître, ci siamo accomodati ad un tavolo per due, illuminato da una candela. L’apparecchiatura, semplice ed essenziale, preparava il palato all’esperienza culinaria che stava per iniziare. Pasolini ci ha guidati con competenza nella degustazione, illustrando la composizione dei piatti e suggerendo gli abbinamenti enologici più appropriati, un percorso rappresentativo della filosofia Albizzi, che fonde tradizione e terroir con creatività e innovazione in una continua ricerca della qualità. La vellutata di zucca violina, servita con crostini di pane nero, ha subito evocato i profumi autunnali. Ogni piatto, anche quelli apparentemente più semplici, presentava un equilibrio perfetto di sapori e consistenze, una vera delizia per il palato. I cappellacci ripieni di galletto al tegame, su crema di squacquerone di Romagna, hanno offerto un’autentica esperienza della cucina romagnola, un gioco di contrasti e armonie dove la qualità delle materie prime era indiscutibilmente protagonista. Delicati ma decisi, con una pasta fatta in casa di straordinaria finezza, sono assolutamente da provare. Il filetto di maialino cotto a bassa temperatura, accompagnato da patate croccanti, ci ha conquistati per la sua tenerissima consistenza, il sapore ricco e saporito, e l’ottimo abbinamento con le patate. L’esperienza di Pasolini, sommelier AIS, si è riflessa nella cantina del ristorante, con oltre 200 etichette, tra cui il Mana, un interessante spumante di Pignoletto, Trebbiano e Albana prodotto dallo stesso titolare, e il Lillybeth, un vino rosso biologico, perfetti per accompagnare il pasto. I dessert, un latteruolo all’uso di Romagna, omaggio alla ricetta n. 649 de “La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi, con una leggera caramellatura dello zucchero di canna, e un tortino di ricotta su biscotto al cioccolato con composta di fichi, hanno concluso in bellezza la nostra esperienza, un tocco finale che ci ha lasciato il desiderio di tornare presto. Dall’Albizzi portiamo con noi il ricordo di un’accoglienza calorosa, emozioni suscitate dalla narrazione e i profumi e i colori di un’esperienza indimenticabile.

Redazione

Recent Posts

Congelare sì, ma bene | cosa non va mai congelato: il rischio che sottovaluti

Il congelatore è un alleato prezioso, ma alcuni cibi non andrebbero mai conservati a basse…

6 giorni ago

Cotture perfette | evita questi 3 errori in padella: il consiglio degli chef

Cuocere bene in padella sembra semplice, ma tre errori comuni possono rovinare qualsiasi piatto: evitarli…

6 giorni ago

PASTA E CECI, la ricetta perfetta per l’inverno: in 5 minuti la rendi cremosa e perfetta

Poche mosse, ingredienti poveri e un piccolo segreto: così la pasta e ceci diventa morbida,…

6 giorni ago

GRASSI BUONI VS SATURI: quali alimenti mangiare per abbassare il colesterolo | Uno è fondamentale

Non tutti i grassi fanno male: i grassi buoni contenuti nell’olio extravergine d’oliva e nel…

7 giorni ago

Dove si mangia la VERA PIADINA ROMAGNOLA | Tre indirizzi top per gustarla davvero: fanno la fila fuori ogni volta

Sottile, calda e profumata: la piadina romagnola è molto più di un cibo, è un…

7 giorni ago

MASTERCHEF 15 AL VIA | Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli si presentano: prova “tagliagambe” in arrivo

Tra poco ripartirà MasterChef Italia 15 con la squadra dei giudici ormai simbolo del programma:…

7 giorni ago