Esperienze Gastronomiche: Un’Osteria Forlivese

Ogni appassionato di cucina possiede una storia personale legata al gusto. Questa è la narrazione di Giulia, che ci conduce all’Osteria Salumè a Forlì. Scoprite i suoi assaggi e un frammento del suo percorso. Dal 2011, anno in cui, ancora studentessa, giunse a Forlì, la città è diventata la sua dimora. Inizialmente disorientata dalla novità, cercava di assorbire tutto ciò che la circondava. Ricorda Piazza Cavour, o Piazza delle Erbe come la chiamano i forlivesi, come un luogo silenzioso e appartato, ora, grazie a eventi culinari, progetti di riqualificazione e nuove aperture, riscoperto e vivificato. Tra i tanti locali, l’Osteria Salumè la incuriosiva particolarmente, con la sua lavagna dei piatti del giorno e i tavolini all’aperto che animavano le sere estive. Dopo anni di attesa, finalmente ha potuto varcare la soglia di questo piccolo e affascinante locale, superando ogni aspettativa. Oltre la porta si apre un’atmosfera intima, con luci soffuse, bottiglie di vino in bella vista, delicati acquerelli e tavoli apparecchiati con semplicità ed eleganza. Daniele e il suo team sono impeccabili: lo chef opera in una cucina a vista, mentre il personale di sala offre un servizio professionale e cordiale. La limitata capienza dei tavoli sottolinea l’attenzione alla qualità del servizio e dei piatti. Non si tratta di una tradizionale osteria, bensì di un bistrot contemporaneo, attento alle nuove tendenze gastronomiche, ma profondamente legato ai prodotti romagnoli, con una predilezione particolare per i piatti a base di pesce freschissimo del mercato coperto. Il menu, rinnovato mensilmente e ora disponibile in un nuovo formato cartaceo (in precedenza presentato a voce), offre una varietà di scelte. Giulia, dopo un’attenta analisi, ha optato per: il flan di baccalà su crema di cavolfiore e caffè tostato, un piatto che si scioglie in bocca, con la sapidità del baccalà in contrasto con la dolcezza del cavolfiore, impreziosito da un tocco amarognolo e fruttato del caffè tostato; il petto d’anatra alla piastra con erbette saltate, cacio pepe e scalogno caramellato, una preparazione che l’ha emozionata. La cottura perfetta, la carne tenera e la pelle croccante, unite alla nota speziata, creano un equilibrio armonioso tra sapori diversi. Infine, la cassata romagnola, una rivisitazione del classico dolce, con squacquerone al posto della ricotta, un formaggio tipico romagnolo. Un dolce semplice ed elegante, leggero e rinfrescante, conclusione ideale della serata. La cena è volata via, ma l’esperienza all’Osteria Salumè, dai piatti al servizio impeccabile, all’atmosfera rilassante, è stata semplicemente perfetta: vivamente consigliata! Giulia V. [visita del 14.11.2019]

Redazione

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