L’olio di palma ha generato un dibattito acceso, ma la sua eliminazione dai prodotti alimentari è davvero sinonimo di maggiore salubrità e sostenibilità? L’assenza di questo ingrediente, spesso pubblicizzata con enfasi, si è trasformata in un potente strumento di marketing, inducendo i consumatori a percepire i prodotti “senza olio di palma” come più virtuosi. Tuttavia, questa percezione è spesso ingannevole. Molti si limitano a osservare la dicitura “senza olio di palma” sull’etichetta, senza approfondire l’analisi della lista completa degli ingredienti. Studi indicano che circa il 95% dei consumatori associa automaticamente l’assenza di un ingrediente considerato dannoso a una maggiore qualità del prodotto, senza valutare le alternative utilizzate. Spesso, la sostituzione dell’olio di palma non si traduce in una riduzione dei grassi saturi, né in una maggiore sostenibilità delle materie prime impiegate. In definitiva, campagne pubblicitarie aggressive creano un’illusione di maggiore salubrità e responsabilità ambientale, inducendo il consumatore in errore. Un atteggiamento critico e un’analisi attenta della composizione completa del prodotto sono quindi fondamentali per evitare di cadere vittima di queste strategie di marketing. Informatevi sulle ricette, sugli eventi e sulle manifestazioni! Iscrivetevi alla nostra newsletter!
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