Le festività natalizie sono un momento di gioia e condivisione, spesso suggellato da un brindisi. Le frizzanti bollicine, protagoniste indiscusse, trovano però un nemico insospettabile: il bicchiere di plastica. La praticità di questi contenitori usa e getta – economici, poco ingombranti e facilmente smaltibili – li rende molto popolari, soprattutto per le occasioni conviviali numerose. Tuttavia, una recente ricerca condotta dai ricercatori dell’Università del Texas ad Austin ha svelato un imprevisto effetto collaterale. Lo studio, inizialmente focalizzato sull’analisi acustica dello champagne per valutarne la qualità, ha evidenziato un’influenza decisiva del materiale del bicchiere sulla formazione e percezione delle bollicine. Le bolle di uno spumante o champagne, infatti, emettono suoni simili a quelli di una campana, con frequenze dipendenti dalle loro dimensioni, un fattore chiave per la valutazione della qualità del vino. Durante gli esperimenti, è emerso un elemento cruciale: la risonanza del vetro del bicchiere interferisce con la misurazione delle vibrazioni generate dalle bollicine stesse. Per risolvere questo problema, sono stati condotti test comparativi utilizzando diversi materiali. I risultati sono stati inequivocabili: la formazione delle bollicine risulta significativamente alterata quando si impiegano materiali come plastica e polistirolo, a differenza del vetro. Se quindi le vostre bollicine vi appaiono meno effervescenti del previsto, la causa potrebbe risiedere proprio nel contenitore!
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