La recente proposta europea di liberalizzare l’etichettatura dei vini sta suscitando allarme tra i produttori italiani, in particolare nella Romagna. Si teme un’imminente modifica delle normative che potrebbe compromettere l’integrità delle denominazioni di origine protetta (DOP) e delle indicazioni geografiche protette (IGP), con il Sangiovese romagnolo in prima linea. Secondo il Presidente del Consorzio Vini di Romagna, Giordano Zinzani, questa liberalizzazione consentirebbe a qualsiasi vino dell’Unione Europea di fregiarsi del nome “Sangiovese”, indipendentemente dall’origine o dalle caratteristiche organolettiche. La conseguenza? Il rischio concreto di consumare un vino etichettato come Sangiovese, ma privo del sapore e dell’identità peculiare del nostro amato rosso romagnolo. Per la Romagna, il vino non è solo una bevanda, ma un simbolo forte: rappresenta la storia, la cultura e il lavoro di generazioni di viticoltori che hanno contribuito all’eccellenza del settore vitivinicolo italiano a livello globale. Il Consorzio Vini di Romagna si impegna attivamente per contrastare questa minaccia, lottando per preservare l’autenticità e la qualità del Sangiovese e delle sue DOP. Nel frattempo, continuiamo ad apprezzare il sapore unico di questo vino, espressione genuina dello spirito romagnolo, con la sua ruvida sincerità e la sua delicata complessità. Restate aggiornati sulle novità: iscrivetevi alla nostra newsletter!
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