Bere vino può essere un’esperienza superficiale o un’immersione sensoriale profonda. La distinzione tra “bere” e “degustare” risiede proprio in questa consapevolezza. Per chi apprezza un approccio più meditato, offriamo cinque semplici passaggi per apprezzare appieno la complessità di ogni sorso. Primo: versate il vino nel bicchiere, riempiendolo per circa un terzo. Afferrare il bicchiere dallo stelo, mai dal calice, e inclinandolo su uno sfondo chiaro, osservate le delicate sfumature di colore. Secondo: ruotate delicatamente il bicchiere. La velocità e l’ampiezza delle “lacrime” che scendono lungo le pareti indicano la gradazione alcolica: più lente e ampie sono, minore è l’alcol. Terzo: avvicinate il naso al bicchiere per apprezzare il bouquet aromatico, allontanandovi dopo un paio di secondi. Quarto: ruotate il vino con un movimento più ampio, ma sempre controllato. Con ogni rotazione, nuovi aromi si sprigioneranno, rivelando la ricchezza e la persistenza degli odori. Quinto: finalmente, assaggiate! Mantenere il vino in bocca per qualche istante permette alle papille gustative di coglierne le sfumature di dolcezza, amarezza, salinità e acidità, raggiungendo l’equilibrio perfetto del buon vino. La persistenza aromatica, ovvero il tempo in cui il sapore rimane percepibile dopo la deglutizione, è un altro elemento cruciale: dai due secondi di un vino leggero ai dieci di un vino intenso. Salute!
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