Aprire una bottiglia di vino è più di un semplice gesto; è un rituale che celebra la storia racchiusa in ogni singola etichetta, dalla più prestigiosa alla più accessibile. Secondo Alessandro Scorsone, sommelier e maestro di cerimonie di Palazzo Chigi, l’atto di liberare il prezioso contenuto richiede competenza, eleganza e passione. Ogni bottiglia merita lo stesso rispetto, indipendentemente dal suo prezzo. Ecco, dunque, cinque preziosi consigli per un’apertura impeccabile. Innanzitutto, posizionare l’etichetta di fronte agli ospiti, rendendola ben visibile. Quindi, incidere delicatamente la capsula di alluminio, partendo dalla sporgenza superiore (la baga), procedendo anteriormente e posteriormente senza mai muovere la bottiglia. Successivamente, rimuovere la capsula e pulire la parte superiore del tappo con un tovagliolo, eliminando eventuali tracce di polvere o muffa. Si procede quindi ad inserire la spirale del cavatappi nel centro del tappo, effettuando circa 4-5 giri decisi ma delicati, prima di iniziare ad estrarlo con movimenti lenti e controllati. È fondamentale operare con la massima cura, evitando rumori e qualsiasi contatto diretto con le mani. Infine, dopo aver estratto il tappo, annusarlo, pulire il collo della bottiglia da eventuali residui e procedere al primo assaggio, prima di servire il vino rispettando le dovute precedenze (donne per prime). Anche l’apertura di una bottiglia di spumante necessita di accortezza, per evitare l’improvvisa e pericolosa espulsione del tappo, che può raggiungere velocità di circa 50 km/h.
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