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Legumi, “Non azzardatevi a tenerli ammollo così”: dovete solo buttare tutto poi

L’errore più comune in cucina riguarda la fase dell’ammollo, fondamentale per rendere i legumi digeribili, gustosi e sicuri da mangiare.

I legumi sono tra gli alimenti più nutrienti e versatili della nostra dieta.

Ricchi di fibre, proteine vegetali e minerali, rappresentano una base insostituibile della cucina mediterranea e delle diete salutari.

Tuttavia, anche un ingrediente tanto semplice può nascondere piccole insidie. Uno degli errori più frequenti, infatti, riguarda proprio la fase dell’ammollo, spesso considerata superflua o ridotta per mancanza di tempo.

In realtà, accorciare troppo questa fase significa compromettere la cottura e, in alcuni casi, persino la digeribilità del piatto. Vediamo perché.

Perché l’ammollo è così importante

Molti sottovalutano l’ammollo dei legumi, ritenendolo solo una tradizione del passato o un passaggio “da nonna”. In verità, è un procedimento scientificamente utile: serve a reidratare il seme secco, favorendo una cottura uniforme e più rapida, ma anche a eliminare sostanze anti-nutrizionali come le saponine e i fitati, che possono rendere i legumi pesanti o difficili da digerire.

Un ammollo corretto, inoltre, consente anche di preservare meglio il sapore naturale dei legumi, mantenendo intatte le proprietà nutrizionali. I legumi non ben reidratati, infatti, tendono ad assorbire male il condimento e a risultare molto meno appetitosi.

L’importanza dell’ammollo per i legumi (Immagine di repertorio – Foto di azerbaijan_stockers da Freepik) – romagnaatavola.it

L’importante è non avere fretta

Dopo aver capito l’importanza di questo passaggio, vediamo ora insieme per quanto tempo bisogna tenere in ammollo in vari legumi. Ogni legume, infatti, ha le sue tempistiche ideali, che non vanno improvvisate. In generale, ceci e fagioli necessitano di circa 12 ore di ammollo, preferibilmente in acqua a temperatura ambiente e con un pizzico di bicarbonato per renderli ancora più morbidi.

Le cicerchie, invece, come anche gli altri legumi più duri, richiedono un tempo decisamente più lungo, circa 24 ore, cambiando l’acqua un paio di volte per eliminare eventuali sostanze amare. Le lenticchie, soprattutto quelle piccole, fanno invece eccezione: non hanno bisogno di ammollo, oppure bastano al massimo 60 minuti per ottenere una cottura più veloce e perfetta. Seguendo queste indicazioni, i legumi risulteranno non solo più buoni e teneri, ma anche molto più salutari. Dunque, la prossima volta che vi cimentate in una zuppa o in un contorno, ricordate: l’importante è non avere fretta. L’ammollo è il primo segreto per una ricetta davvero riuscita.

Martina Raimo

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