MI.ER di Rimini: Un’oasi di gusto e creatività nel cuore della Romagna

Descrivere MI.ER è arduo; è un’esperienza da vivere, un’immersione sensoriale nel cuore di Rimini. Questo concept place, situato nell’ex dimora del conte Luigi Ferrari, è un’oasi esclusiva nel centro storico, interamente dedicata all’eccellenza emiliano-romagnola – Made in Emilia Romagna, appunto, come suggerisce l’acronimo. Nato dalla visionaria Valentina, MI.ER è uno spazio multiforme, eclettico e di respiro internazionale, che fonde sapientemente caffè letterario, ristorante, galleria d’artigianato e spazio di coworking. La storia di MI.ER è la storia di un sogno trasformato in realtà, concepito tra le notti insonni di una giovane madre che cerca di conciliare la maternità con l’ambizione professionale. La sua visione chiara e coerente ha dato vita a un progetto vincente.

MI.ER non è solo un bistrot raffinato dove gustare colazioni, pranzi e cene, ma anche una vetrina per artisti e artigiani locali e un ambiente di lavoro collaborativo. Oltre ai piatti squisiti, un’elegante “galleria-negozio” espone manufatti artigianali, mentre una sala coworking offre un ambiente stimolante per professionisti. L’arredamento, un mix sapiente di pezzi vintage e contemporanei degli anni ’50, crea un’atmosfera sofisticata e rilassante, dove ogni elemento, dai colori accuratamente selezionati ai mobili, contribuisce al comfort e alla convivialità.

L’offerta è ricca e diversificata: dalle colazioni alle degustazioni, da mostre d’arte a concerti dal vivo, rendendo MI.ER un luogo unico nel suo genere, un salotto insolito dove il buon gusto e il relax regnano sovrani. L’eterogeneità della clientela, che varia a seconda dell’ora del giorno, conferma la vocazione internazionale di questo locale.

La mia cena è iniziata nel cortile, illuminato da luci soffuse e profumato di gelsomino. L’atmosfera era suggestiva e romantica, amplificata da una musica discreta. Valentina, padrona di casa impeccabile, mi ha accolto con gentilezza e discrezione. Ho iniziato con un Bianco Bologna dell’Azienda Agricola Isola, un vino dal colore paglierino con note esotiche e sentori di agrumi e canditi, frutto di un blend di vitigni internazionali con una struttura equilibrata e un finale morbido. A seguire, un eccellente olio extravergine dei Fratelli Frontali, azienda familiare dei colli riminesi, dal gusto intenso e leggermente piccante, presentato in una bottiglietta originale. Il pane, di “Il Granaio” di Rimini, è stato un altro tocco di eccellenza (anche se Valentina solitamente si rifornisce da San Patrignano per molti suoi prodotti). L’apprezzamento per prodotti locali e stagionali, sostenibilità e la collaborazione con la comunità San Patrignano, di cui lo Chef è parte, testimoniano il forte legame di Valentina con la sua terra e la sua passione per la qualità. Il menù, infatti, viene aggiornato ogni trimestre per garantire freschezza e stagionalità.

La cena ha avuto inizio con un crostino di senape, cozze e pesto di pomodorini secchi e capperi: un’esplosione di sapori decisi e armoniosi. L’antipasto, fiori di zucca ripieni di ricotta, olive taggiasche e salsa di agrumi, era un capolavoro di delicatezza, croccantezza e freschezza. I ravioli ripieni di ricotta, lime e gamberi dell’Adriatico, conditi con strigoli, hanno rivelato un’alchimia di sapori decisi, con la nota esotica del lime e la consistenza carnosa degli strigoli. Il piatto principale, asparagi, uovo poché, pecorino di Fossa di Brancaleoni, piselli e lattuga, è stato una dimostrazione di semplicità elevata ad arte culinaria, con il formaggio Blu di Montefeltro della Famiglia Brancaleoni a impreziosire il piatto. La cottura dell’uovo poché, volutamente meno liquida, ha creato un gioco di consistenze delizioso.

MI.ER è un’esperienza culinaria autentica, indimenticabile e coinvolgente, non solo per la qualità del cibo, ma anche per l’atmosfera artistica e raffinata. Un luogo per chi apprezza il buon cibo e la scoperta di sapori unici, dove la cucina è considerata un’arte sinestetica, un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, come affermato da Cannavacciuolo: “Cucinare non significa solo leggere una ricetta: è una questione di sensibilità, di rispetto degli ingredienti e dei tempi di preparazione”. E a MI.ER, questo principio è rispettato con passione e dedizione. La storia, la passione e l’amore per il cibo sono gli ingredienti segreti di questo successo, come ribadito anche da Pennac: “In cucina funziona come nelle più belle opere d’arte: non si sa niente di un piatto fintanto che si ignora l’intenzione che l’ha fatto nascere”.

Redazione

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