Conosciuto con una miriade di nomi – strigoli, stridoli, s-ciopit, carletti, grisol, sonaglini – il *Silene vulgaris* è un’erba spontanea dal sapore intenso, apprezzata fin dall’antichità. Cresce rigogliosa in tutta Italia durante i mesi caldi, da maggio a settembre, prediligendo terreni calcarei e soleggiati fino a 1600 metri di altitudine. In Romagna, il nome “strigoli” pare derivi dallo stridore degli steli sfregati tra le dita. La pianta, con i suoi caratteristici fiori tondeggianti, detti “bubbolini”, era un tempo gioco preferito dai bambini, che ne facevano scoppiare i boccioli. Oltre al suo impiego culinario – ottimo crudo o cotto in un sugo di pomodoro, per esempio – è degna di nota anche la sua storia come rimedio medicinale tradizionale, utilizzato per le affezioni oculari (oftalmie). La sua composizione nutrizionale è sorprendente: ricco di vitamina C, sali minerali e fenoli (antiossidanti) in quantità persino superiore agli spinaci. Analisi recenti hanno evidenziato la seguente composizione: acqua 88%, lipidi 0,6-0,8%, fibra 3,1-3,5%, carboidrati disponibili 3,9%, proteine 3,6%. Nonostante le sue numerose qualità, la ricerca scientifica ha finora privilegiato l’aspetto gastronomico a quello degli studi approfonditi sulle sue proprietà. Per un assaggio di questo tesoro romagnolo, vi suggeriamo le nostre ricette: Tagliatelle agli Strigoli e Polpette agli Strigoli. Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato su ricette, eventi e manifestazioni!
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