Nelle case romagnole, dove la frugalità era una virtù, non si sprecava nulla. La scarsità di ingredienti insegnava l’ingegno: da avanzi di sfoglia nascevano gli strichetti, piccola meraviglia della tradizione culinaria. Quando il ripieno per i cappelletti finiva, i ritagli di pasta, già stesi e tagliati a piccoli rettangoli, venivano riutilizzati per creare questi deliziosi bocconcini. Si potrebbero considerare antenati delle farfalle, ma in versione artigianale e tutta romagnola. Il nome stesso, “strichetti”, deriva dal verbo dialettale “stichèr”, che significa “stringere”, riferendosi alla caratteristica forma ottenuta pizzicando al centro ogni quadratino di pasta fresca. Questa pasta, simile a piccole farfalle, si presta a svariati condimenti. Ecco la ricetta: Ingredienti per la pasta: 3 uova, 500 grammi di farina bianca. Condimenti a piacere: salsiccia, piselli, ragù. Preparazione: stendere una sfoglia non troppo sottile e, mentre è ancora morbida, ritagliare dei rettangoli di circa 3×2 centimetri. Prendere ogni rettangolo con pollice, indice e medio, posizionando l’indice al centro; quindi, stringere pollice e medio, creando un piccolo fiocco. Iscriviti per rimanere aggiornato su degustazioni, eventi, offerte speciali e serate a tema!
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