Chef Omar Casali: Una Conversazione sul Mare e la Cucina di Cesenatico

Chef Omar Casali: Una Conversazione sul Mare e la Cucina di Cesenatico

È sempre un piacere tornare al Maré, uno dei luoghi più suggestivi della costa romagnola. Oggi, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare lo chef Omar Casali sulla spiaggia di Cesenatico; un personaggio di spicco nella gastronomia italiana. Considerata l’attuale popolarità della cucina e della professione di chef, grazie anche a programmi televisivi e riviste specializzate, abbiamo chiesto al Casali la sua opinione. “È vero,” ha affermato, “ma i media spesso semplificano la realtà. È un lavoro impegnativo, che richiede dedizione quotidiana, una ricerca costante di ingredienti di qualità e un attento bilanciamento degli aromi. Richiede tempo e, soprattutto, passione.” Un lavoro faticoso, ma che offre grandi soddisfazioni. “È un mestiere che nobilita – ha spiegato – non per il lavoro in sé, ma per le capacità che sviluppa: costanza, precisione e, naturalmente, creatività.” Da dove nasce questa passione? “Nasce, vive e si esprime a Cesenatico, la mia città natale. Il lavoro di chef permette di viaggiare, ma io ho scelto di rimanere legato alle mie radici.” Questa scelta di continuità si riflette anche nella cucina tradizionale romagnola? “Certo. Il brodetto di aceto dei miei nonni è nel menu del Maré, ovviamente rivisitato e preparato ora con la tracina.” Ma la cucina moderna guarda anche al futuro, non è vero? “Assolutamente. Dieci anni fa, mentre compilavo il mio curriculum, ho iniziato a riflettere su questo. Ho elencato tutte le mie esperienze, seminari, stage, eventi e collaborazioni con altri chef. Il camice bianco è un simbolo, non dobbiamo usarlo per i selfie ma per promuovere iniziative che collegano la cucina al tessuto sociale, alla storia e alla cultura. Penso, ad esempio, alla mensa francescana dell’Antoniano di Bologna o a una cena di beneficenza per aiutare i frati di Verucchio a restaurare il tetto di una vecchia chiesa…” Quindi, la cucina come strumento di coesione sociale e comunicazione? “Certo. I miei primi clienti sono i miei collaboratori storici. Non esiste una buona cucina senza un buon cuore e il desiderio di costruire relazioni. Questo si riflette nei sapori, perché tutto ciò che preparo è come se lo offrissi ai miei figli. Ovviamente, ognuno può avere le proprie preferenze, ma la qualità è sempre garantita.” Cosa rappresenta per lei il Maré? “La prima parola che mi viene in mente è ‘sfida’. Lasciare un segno a Cesenatico, una città costiera di 25.000 abitanti, creando qualcosa di diverso dalla classica cucina stagionale. Anche con l’apertura del Maré a Milano, Cesenatico rimane la sede principale, il luogo dove nascono le idee e dove sperimentiamo.” Sfida vinta? “Lo giudichino gli altri. Noi siamo soddisfatti. Il Maré è un locale versatile: marittimo, metropolitano, informale, elegante, sulla spiaggia e oltre. Offriamo colazione, brunch, pranzo, merenda, aperitivo, cena e dopocena. Organizziamo molti eventi. In 30 anni di carriera, viaggiando in tutto il mondo, non ho mai visto un posto simile. Se ne parla molto, e sono sicuro che in futuro se ne parlerà ancora di più.” E oggi ne abbiamo parlato anche noi. Rimani aggiornato sugli eventi! ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER