Il prezioso sale dolce di Cervia: un’eredità antica, un futuro sostenibile

Il prezioso sale dolce di Cervia: un’eredità antica, un futuro sostenibile

Il sale di Cervia, un tesoro romagnolo noto per il suo gusto delicato, privo di amarezza, tanto da esaltare persino il sapore del cioccolato e della birra, viene ancora oggi inviato annualmente al Vaticano. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi: alcuni le collegano alla civiltà etrusca, altri alla colonizzazione greca, citando l’antico nome di Cervia, Ficocle. Certo è che la sua produzione prosperava già in epoca romana, divenendo poi pilastro economico della Romagna medievale. L’eredità salinara è tangibile negli splendidi edifici di Cervia: i Magazzini del Sale, oggi sede di mostre ed eventi, la Torre di San Michele e il suggestivo quartiere storico delle case dei salinari. Nazionalizzate nel 1959, le saline hanno visto la produzione sospesa nel 1998 per decisione governativa. Tuttavia, il Comune di Cervia ha assunto la gestione, dando vita al Parco della Salina di Cervia. Nella salina Camillone, si perpetua ancora oggi l’antica tecnica di raccolta artigianale cervese. Un metodo tradizionale, che prevedeva la suddivisione del bacino di raccolta in cinque settori, con la raccolta giornaliera del sale di un solo settore, impedendo la formazione di sali più amari, come i cloruri di potassio e magnesio, che necessitano di tempi di cristallizzazione più lunghi e concentrazioni saline superiori a quelle raggiungibili nelle temperature locali. Nel 1989, ex salinai fondarono l’Associazione Culturale Civiltà Salinara, creando un museo dedicato alla storia e alla cultura salinara e gestendo, con metodi tradizionali, il piccolo bacino numero 89, la salina Camillone. Qui, da quindici anni, si produce quotidianamente un sale integrale “dolce” di qualità superiore, ottenuto da acqua madre che non supera i 28,5 gradi Baumè, senza essiccazione artificiale. Questo prezioso sale è un Presidio Slow Food. Per maggiori informazioni: 0544 971765 – info@salinadicervia.it