Un’indimenticabile cena al Ristorante Al Deserto di Cervia

Un’indimenticabile cena al Ristorante Al Deserto di Cervia

Il Ristorante Al Deserto, situato sulla Statale Romea Sud, al confine con il Parco della Salina di Cervia (dove viene prodotto il famoso sale dolce dei Papi), offre un comodo parcheggio privato. Accolti dal sorriso di Umberto Bagnolini, il proprietario, abbiamo immediatamente esplorato il suggestivo dehors: una veranda e un ampio giardino lussureggiante, ideali per ammirare il tramonto sulle saline e i fenicotteri rosa, perfetti anche per un semplice aperitivo. Accessibile anche via acqua, tramite le imbarcazioni che percorrono i canali circostanti, questa zona esterna rappresenta un’esperienza unica e ricercata. All’interno, l’ambiente rustico e curato, con una mise en place impeccabile, ci ha conquistati. La vista di innumerevoli tazzine da caffè appese alle pareti e delle caffettiere ha quasi suscitato in me un’irrefrenabile voglia di espresso pre-cena, prontamente sopita dalle appetitose pietanze degli altri commensali e da un eccellente Albana secco “I Filarini”, servitoci dal gentile e preparato Walter. Lasciandoci guidare nella degustazione, abbiamo iniziato con gli antipasti: Gamberi e cicerchie di Serra de’ Cinti profumati all’aneto, un piatto dove i gamberi freschissimi sembravano riposare su una croccante fetta di pane, ma erano in realtà serviti su una soffice purea di cicerchie, un connubio di sapori delicati. L’Insalata di seppie con pere, pesto di mandorle e zenzero, ha rivelato un sapore deciso, con la croccantezza delle mandorle a contrastare perfettamente la seppia, e la dolcezza della pera bilanciata dalla freschezza piccante dello zenzero. La Razza con zucchine, cipolla rossa marinata e sale al Lambrusco, servita in una sfera di vetro, era un capolavoro di presentazione e gusto: il pesce, cotto a vapore, manteneva una consistenza soda, esaltato da contorni semplici e dalla sapidità della cipolla. Le Vongole al pesto Toscano con ceci neri, ci hanno sorpresi: l’aspetto iniziale, con i ceci neri che sembravano pepe o olive, nascondeva un abbinamento inedito e squisito, con un condimento speziato e aromatico. Data l’abbondanza degli antipasti, abbiamo saltato i primi piatti (nonostante fossero molto invitanti) e siamo passati direttamente ai secondi: Canocchie al vapore con olio toscano e pinzimonio, un piatto semplice ma di grande sapore, che ci ha indotto a una “scarpetta” inevitabile; Ricci di calamari alla griglia, croccanti fuori e morbidi dentro, grazie a una tipica impanatura romagnola; e infine gli Arrosticini di code di gamberi, serviti in verticale su un tagliere di legno, con una impanatura che ne esaltava il sapore. A concludere, la Torta delle zitelle, dolce tipico di Cervia (un tempo “Dolce dell’Ascensione”), con pasta frolla e pan di Spagna, Alchermes, marmellata di more e pinoli, un equilibrio di sapori dolci e aciduli, completato dalla panna montata. Un’esperienza gastronomica indimenticabile, frutto dell’amore per la cucina tramandato da padre in figlio, dal 1964, quando tutto iniziò con un piccolo chiosco di piadine, fino all’attuale successo del Ristorante Al Deserto, tra i migliori della zona. Numerose iniziative sono in programma per la prossima stagione, tra cui tavoli sul porticciolo con vista sul tramonto e aperitivi a tema anni ’70-’80. Seguiteci per ulteriori aggiornamenti! Jessica Raffaetà