Esperienze Gastronomiche al Due Ponti Village: Un’Oasi di Sapori Romagnoli

Incastonato tra le colline e il mare Adriatico, a metà strada tra Cesenatico e Cesena, il Due Ponti Village offre un’esperienza romagnola autentica e completa. Nato nel 1990 come agriturismo, questo resort, che comprende maneggio, piscina e bungalow, rappresenta una destinazione ideale per una vacanza rilassante senza necessità di spostamenti in auto. La gestione familiare, iniziata con la nonna in cucina e la mamma e la zia in sala, e con il nonno che coltivava gran parte degli ingredienti, si è evoluta nel tempo. Dopo un periodo come circolo ippico con oltre settanta cavalli e una successiva fase come villaggio turistico, la struttura è tornata recentemente sotto la guida dei proprietari originali, raggiungendo nuovi livelli di eccellenza. Cesare, agronomo di professione, ha investito in nuove attrezzature, tra cui tre celle di frollatura per carni e, prossimamente, due per i salumi di produzione propria. La cantina ospita un’ampia selezione di vini, con il Sangiovese come protagonista indiscusso, affiancato da circa cinquanta altre etichette, tra cui spiccano l’Albana secca e la Rebola Riminese. Il menu, rinnovato due volte l’anno, propone inoltre piatti fuori carta che cambiano ogni due o tre settimane in base alla stagionalità dei prodotti. L’accoglienza di Cesare, che definisce la sua attività come un “ritorno a casa,” introduce a una cucina romagnola rivisitata, che coniuga creatività e tradizione. Si possono gustare ricette della nonna, come le tagliatelle allo stallone (con ragù di maiale e peperoncino fresco) e gli strozzapreti con salsiccia grigliata. L’ambiente raffinato, con un giardino esterno illuminato che crea un’atmosfera magica, contribuisce all’esperienza culinaria. La mise en place elegante e i tavoli ben distanziati garantiscono il massimo comfort. Il servizio impeccabile di Linda, preparata e cordiale, completa l’atmosfera. Nel corso della nostra degustazione, ci è stato proposto un Albana di Romagna secco della Tenuta La Viola, un vino che macera con lieviti indigeni in anfore georgiane per sei mesi, un abbinamento sorprendente con la carne. Gli antipasti, a base di salumi di produzione propria, pecorino toscano e una raffinata tartare di manzo, sono stati un’esperienza gustativa memorabile. Tra i secondi, l’agnello nostrano, cotto alla perfezione, e il coniglio in porchetta, con finocchietto selvatico e salsiccia, si sono distinti per la loro squisitezza. La cagliata al limone, servita con composta di fragole, e accompagnata da un Arrocco di Romagna, ha concluso la cena con una dolcezza vellutata e rinfrescante. Un’esperienza gastronomica di alto livello, degna di nota. Jessica Raffaetà