Il potenziale del rosmarino per la memoria: una scoperta scientifica

Il potenziale del rosmarino per la memoria: una scoperta scientifica

L’intuizione di Shakespeare nell’Amleto, dove Ofelia associa il rosmarino alla memoria, trova oggi un riscontro scientifico. Questa pianta aromatica, apprezzata fin dall’antichità per le sue proprietà medicinali e il suo nome legato al mare (“rosa del mare” o “arbusto del mare”, a seconda dell’etimologia), è ricca di oli essenziali, flavonoidi, acidi fenolici, tannini e resine, oltre a una significativa concentrazione di acido rosmarinico, un potente antiossidante. Recenti studi hanno evidenziato un ulteriore beneficio: l’effetto positivo del rosmarino sulla memoria. Una ricerca condotta dalla Northumbria University nel Regno Unito, presentata alla British Psychological Society’s Annual Conference a Nottingham, ha coinvolto 150 persone over 65, divise in due gruppi. Il primo gruppo è stato esposto all’aroma di oli essenziali di lavanda o rosmarino, mentre il secondo è rimasto in un ambiente privo di profumi. Sottoposti a test sulla memoria prospettica (la capacità di ricordare azioni future), i partecipanti hanno mostrato un miglioramento significativo della memoria e della chiarezza mentale in presenza dell’aroma di rosmarino, mentre la lavanda ha favorito calma e benessere. L’idrolato di rosmarino, in particolare, sembra avere un impatto positivo sulle funzioni cognitive, contrastando l’invecchiamento cerebrale; secondo lo studio, una consumazione giornaliera di 250 ml potrebbe addirittura ringiovanire il cervello di 11 anni, incrementando la capacità di memorizzazione fino al 15%. Questo elisir naturale è facilmente reperibile in erboristerie, negozi di prodotti naturali e online, preferibilmente scegliendo prodotti biologici, puri al 100% e senza alcol. Oltre al suo utilizzo culinario come insaporitore di carni, pesci e salse, il rosmarino, dunque, si rivela un prezioso alleato per la salute del cervello.