L’Alto Adriatico: un’annata primaverile per i pescatori | Delizie di Romagna

L’Alto Adriatico: un’annata primaverile per i pescatori | Delizie di Romagna

La primavera nell’Alto Adriatico è giunta con qualche settimana di ritardo, un ritardo dovuto alle intense e ripetute ondate di gelo, tra cui il Buran, che hanno colpito l’Italia nei mesi precedenti. L’arrivo delle seppie e delle alici vicino alla costa, evento annuale che segnala l’innalzamento della temperatura dell’acqua, si è fatto attendere. Nel mare poco profondo dell’Alto Adriatico, le specie ittiche sono particolarmente vulnerabili alle fluttuazioni termiche. La migrazione costiera di seppie e alici per la riproduzione è un chiaro indicatore del cambiamento di stagione. Quest’anno, però, le alterazioni climatiche hanno avuto un impatto positivo anche sull’allevamento di ostriche, vongole e mitili. Le abbondanti piogge hanno determinato un maggiore apporto di acqua dolce in mare, arricchendolo di nutrienti e favorendo una crescita più rapida e vigorosa dei molluschi, promettendo una qualità eccellente sui banconi dei mercati. Ricordiamo l’importanza della stagionalità del pesce: consumare specie locali riduce i costi di importazione, trasporto e conservazione, beneficiando sia il portafoglio che l’ambiente, oltre che il sapore del prodotto. Tra le specie ittiche tipiche della primavera in questa zona, oltre ad alici e seppie, troviamo calamari, calamaretti, canocchie, cefali, gamberetti rosa, granchi, mormore, naselli, occhiate, pagelli, palamite, pescatrici e San Pietro. Pesce fresco locale: un piacere per il palato! Iscriviti alla newsletter per rimanere aggiornato su ricette, eventi e manifestazioni!