Il Pesce Azzurro dell’Adriatico: un Tesoro Gastronomico

Con l’arrivo della primavera, le tavole romagnole si arricchiscono dei sapori del Mare Adriatico. In particolare, il pesce azzurro, un tempo abbondantissimo nelle acque italiane, continua ad offrire una varietà di specie pregiate. Tra i protagonisti indiscussi, acciughe e sardine, che nel dialetto locale prendono nomi diversi a seconda della taglia (dal grande “anciòn” al minuscolo “sardòn” o “bagìg”). Accanto a questi, un’ampia gamma di pesci come tonni, aguglie, scorfani, cefali, sgombri, orate e triglie, oltre a crostacei e molluschi (canocchie, scampi, mazzancolle, vongole, cozze, canestrelli e seppie). L’acciuga, o alice che dir si voglia, è però la vera regina di questa stagione. Questi piccoli pesci, che abitano le profondità marine, si avvicinano alla costa durante la riproduzione primaverile, depositando fino a quarantamila uova. Un tempo, i pescatori romagnoli raccoglievano enormi banchi di “anciòn” durante l’inverno (“l’anciòn fa la palla”, diceva un antico proverbio). Oggi, la pesca, anche se facilitata da tecniche moderne e praticabile tutto l’anno, non offre più la stessa abbondanza. Tuttavia, l’alice conserva la sua importanza come prodotto ittico di alto valore commerciale e culinario. Le sue carni gustose e saporite sono apprezzate sia fresche (in moltissimi piatti) che conservate sotto sale, sott’olio o trasformate in pasta d’acciuga. Ricca di proprietà benefiche, l’alice vanta un elevato contenuto di grassi insaturi, acidi grassi Omega 3 (che contribuiscono a ridurre il colesterolo), proteine e carboidrati, nonché vitamine A, B1 e B2, e sali minerali come potassio, fosforo, calcio e ferro. Ecco alcune ricette per gustare al meglio questo prezioso ingrediente: Alici marinate, Alici fritte, Acciughe sotto sale.